La curiosità è femmina, così si suol dire.
Beh, io la estenderei a caratteristica universale, senza subordini anagrafici o di genere; è un’attitudine radicata nell’essere umano, un istinto simile a quello di sopravvivenza (sebbene non altrettanto vitale, almeno non in senso stretto).
Di per sè, l’accezione non è necessariamente negativa, anzi; una persona curiosa è generalmente ricca d’animo e di sapere, con interessi poliedrici e un’attitudine straordinaria all’apprendimento.
Li ho sempre ammirati i curiosi, così disinvolti nel saltellare da una scoperta all’altra, capaci di non perdersi nemmeno un secondo di vita.
E’ triste constatare però quanto rapidamente e facilmente ogni caratteristica possa trasformarsi da dote a deficit. In questo caso, la mancanza è di riguardo.
Di discrezione. Di sensibilità. Di empatia. Di contatto con la realtà. Di umana compassione.
I “come va” maliziosi, l’interesse malsano, le insinuazioni indiscrete che faticano a celare la morbosità.
Le domande consapevolmente scomode, poste per maligno prurito più che per premuroso interesse; ignorando i fiumi di tristezza che possono smuovere, che di certo incalzeranno.
La curiosità qui si tramuta in una sorta di difetto di fabbrica, la sfaccettatura di un’evoluzione all’incontrario, un’indicazione stradale girata in senso opposto da un’irruente folata di vento.
Il bacio di una principessa che tramuta il principe in rospo e non viceversa.
A volte lo usiamo come termine di paragone, con egoismo, che tutto sommato ci fa sentire meno sfortunati.
Altre volte diventa semplicemente qualcosa a cui pensare per chi crucci non ne ha.
Ma badiamo, il dolore degli altri è qualcosa di terribilmente fragile.
E, come tale, andrebbe maneggiato con estrema cura.
Per gli gnocchi
1 kg di patate
125 gr farina 00
un uovo intero
sale qb
Per il condimento
5 zucchine medie
una cipolla rossa dolce
250 gr di pancetta affumicata
4 cucchiai di olio EVO
Parmigiano Reggiano
sale e pepe qb
Lessare le patate con la buccia in acqua bollente, a seconda della dimensione della patata possono volerci 15-20 minuti.
Lasciar raffreddare, sbucciare e passarle nello schiacciapatate.
Aggiungere l’uovo, il sale e la farina a poco a poco, tenendo d’occhio la compattezza dell’impasto (potrebbe non essere necessario aggiungere tutta la farina).
Dividere l’impasto in filoncini, infarinarli leggermente e ricavarne dei rettangoli; dare quindi la forma agli gnocchi, facendoli scorrere con il polpastrello sui rebbi di una forchetta e premendo con il dito al centro, in modo che l’incavo possa poi contenere il sugo.
In una wok molto calda, far rosolare la pancetta; quando pronta, metterla da parte, lasciando il grasso di cottura nella padella. Aggiungervi l’olio e soffriggervi la cipolla tagliata molto finemente.
Aggiungere poi le zucchine grattuggiate e portare a cottura. A cottura ultimata, riaggiungere la pancetta tenuta da parte.
Tuffare delicatamente gli gnocchi in acqua bollente salata, in una pentola grande, senza mescolarli.
Scolare gli gnocchi non appena vengono a galla direttamente nella wok, il residuo di acqua di cottura amalgamerà bene il condimento. Mantecare fuori fuoco con una dose generosa di Parmigiano Reggiano grattuggiato al momento e servire.
I miei consigli per un’ottima riuscita degli gnocchi:
- meglio usare patate a pasta bianca e “vecchie” ma senza germogli, devono essere il più possibile farinose e asciutte
- per lo stesso motivo, quando le bollite lasciate loro la buccia, in modo che assorbano meno acqua possibile; meglio ancora se le cuocete a vapore
- aggiungere la farina a poco a poco, solo se strettamente indispensabile; meno farina ci sarà nell’impasto e migliori saranno il sapore e la consistenza dei vostri gnocchi
- lavorare il composto il meno possibile, per evitare che prenda troppa elasticità e risulti quindi colloso
- la rigatura non ha solo funzione estetica, serve a raccogliere meglio il condimento sullo gnocco
- se non condite subito gli gnocchi, una volta scolati passateli sotto l’acqua fredda
- se volete congelarli, disponeteli su un vassoio per pasta infarinato, ben separati tra loro,e riponeteli in freezer; una volta congelati, per praticità, potete trasferirli in sacchetti per alimenti.