Cannella e Confetti

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MUFFIN MAIS E PECORINO CON SALSA AI PEPERONI GRIGLIATI E BASILICO

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Inspiro l’estate.
Profuma di gelati sciolti sulle mani dei bambini.
Di lunghi viaggi in macchina senza meta e caffè dell’Autogrill.
Di veli di crema solare al cocco a cui si appiccica la sabbia.
Di pesce grigliato e fritto misto, mangiati in riva al mare.
Dell’ammorbidente dei cuscini nelle stanze d’albergo e delle salviette umide dell’aereo.
Del mix di essenze, cibi e spezie dei mercati di tutto il mondo.
Di alberi carichi di ciliegie e albicocche, su cui arrampicarsi e fare merenda.
Di nonne in cucina, di pentoloni di pomodoro, peperoni e basilico.

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Ingredienti:
per i muffin
100 gr farina di mais
100 gr farina di grano tenero
40 gr pecorino romano grattugiato
70 ml di latte intero
80 ml di olio di semi di mais
mezza bustina di Lievito Pizzaiolo PANEANGELI
un cucchiaino di zucchero
un uovo
sale qb
per la salsa
2 peperoni grandi
10 di foglie di basilico
3 cucchiai di olio extra vergine di oliva
sale qb

Iniziare preparando la salsa: lavare i peperoni, eliminare i semi e i filamenti bianchi interni e tagliarli a strisce. Disporli su una griglia antiaderente ben calda e lasciar cuocere finchè non saranno teneri.
Una volta freddi, tagliarli a pezzetti e metterli nel mixer insieme a basilico, olio e un pizzico di sale. Frullare tutto fino a ottenere una salsa liscia.
In una ciotola ampia, setacciare le farine insieme al lievito e aggiungere sale, zucchero e pecorino grattugiato.
In una seconda ciotola unire tutti gli ingredienti liquidi: uovo (prima leggermente sbattuto), olio e latte.
Versare il composto liquido nella ciotola di quello secco, mescolando perché tutto si amalgami (non troppo a lungo, renderebbe infatti l’impasto meno soffice).
Ungere i pirottini e riempirli di impasto per circa due terzi della loro capienza.
Cuocere in forno statico a 200 °C. per 20 minuti.
Sfornare, lasciar intiepidire e servire insieme alla salsa di peperoni e basilico.

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Per avere questa e altre ricette sempre a portata di mano (o di click) potete scaricare online l’ebook di ricette salate di PANEANGELI

Post offerto da PANEANGELI

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Risotto leggero alle mele Golden e gorgonzola di capra

by 14 Comments

Da bambina uno dei motivi per cui adoravo cenare a casa della nonna era l’immancabile tazza di latte al posto del primo (a cui premettevo un rosso uovo sbattuto con lo zucchero, giusto per un carico di energia supplementare, ma questa è un’altra storia).
Ripensandoci, la combinazione era decisamente per stomaci forti, o forse ero io molto meno delicata rispetto ad adesso. Anche solo pensare di ingurgitare un bicchiere di latte, ora, mi blocca la digestione. Sbarramento totale.
Prima dell’avvento delle alternative vegetali, su cui non apro parentesi per amor di sintesi, la soluzione per me era il latte di capra: più magro e digeribile rispetto a quello vaccino e con un alto contenuto di vitamine, una vera mano santa per il mio stomaco.
Anche per i derivati stesso discorso; dei formaggi in particolare sono diventata irrimediabilmente golosa.
Mentre mi aggiravo in cucina domenica mattina, ipnotizzata dall’aroma delle mele che si sprigionava dal cestino della frutta, ho deciso che il nostro pranzo della domenica avrebbe avuto quel profumo.
Un occhio al frigo, che a dirla tutta risentiva di una eco importante, ed ecco provvidenziale uno dei miei adorati formaggi di capra farmi l’occhiolino dall’ultimo ripiano.
Dati i bagordi della sera precedente ho optato per un risotto leggero, senza soffritto (quanto sono cambiata dai golosi e gloriosi – ma anche no – tempi di cui vi parlavo sopra) e senza grassi aggiunti.
La nota dolce e aromatica della mela bilancia quella più marcata del latte caprino rendendo il piatto morbido ed equilibrato.

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Ingredienti
per due/tre persone
brodo vegetale
due mele Golden Delicious Val Venosta
180 gr di riso Carnaroli
100 gr di gorgonzola di capra
40 gr di parmigiano reggiano
pepe
noce moscata
timo fresco
qualche spicchio di mela

Preparare il brodo vegetale mettendo in una pentola d’acqua fredda prezzemolo e alloro con le verdure sbucciate e tagliate a metà (per me sedano, carota, pomodoro e cipolla ma potete usare la verdura e gli aromi che preferite). Portare a bollore e lasciar cuocere per un’ora a fiamma moderata. Aggiustare di sale e filtrare il brodo.
Sbucciare le mele, tagliarle a pezzettoni e cuocerle a vapore – in pentola o a microonde – per qualche minuto, finchè saranno tenere. Frullarle con il minipimer fino a ottenere una salsa liscia e vellutata, aggiustare di pepe e noce moscata e tenere da parte.

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Tostare il riso sulla pentola calda, quando i chicchi saranno ben tostati iniziare a bagnare con il brodo caldo portando a cottura.
Un minuto prima di spegnere, aggiungere la salsa di mele e mescolare bene facendo evaporare eventuale umidità in eccesso.

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Fuori fuoco, aggiungere al riso il gorgonzola tagliato a pezzetti e il parmigiano grattuggiato fine. Chiudere la pentola con il coperchio e lasciare riposare un paio di minuti.
Mescolare il riso per mantecarlo, distribuirlo nei piatti decorando con qualche foglia di timo fresco e un paio di spicchi di mela.

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Questo post è offerto da Mela Val Venosta

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Zuppa di cipolle

by 27 Comments

Alcuni dicono che l’anima gemella ti debba assomigliare.
Condividere passioni, sogni, progetti, obiettivi.
Vivere una quotidianità che sappia conciliarsi bene con la tua.
Altri sostengono che siano gli opposti ad attrarsi.
Un gioco di incastri che profumi un pò di lotta e un pò di sorpresa.
Un moto perpetuo di stimolo e vicendevole completamento.
Io penso che la metà della mela sia più semplicemente qualcuno i cui demoni sono compatibili con i tuoi.
Perchè, se così è, sarà in grado di comprenderli.
E forse non potrà proteggerti, quando si faranno troppo grandi.
Perchè la paura che fanno a te è la stessa che divora lei da dentro.
Però saprà esattamente da che lato mettersi, al fianco tuo, per tentare di affrontarli.

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Anche questo mese ho partecipato a una carinissima iniziativa di scambio ricette tra blogger, e non blogger qualsiasi ma quelle del gruppo del mio cuor: Le bloggalline.
La ricetta di oggi è quindi di Alessia e Tiziana, coppia sorridente del carinissimo Staffetta in cucina, con qualche piccola modifica dovuta all’eco della mia dispensa.

Ingredienti
due cipolle medie
50 gr di burro
1 litro d’acqua
un cucchiaino di farina (io fecola)
100 gr taleggio (in origine Leerdammer)
100 gr parmigiano reggiano
sale e pepe
pane casereccio a fette

Affettare le cipolle sottilmente.
In una casseruola, far fondere il burro e stufarvi le cipolle finchè non saranno bionde.
Aggiungere la farina/fecola e mescolare poi aggiungere l’acqua.
Far sobbollire a fuoco medio per 30 minuti, finchè la zuppa si sarà ristretta e risulterà cremosa.
Aggiustare di sale e pepe.
Nel frattempo tagliare a cubetti le fette di pane e farli tostare.
Formate uno strato sul fondo della pirofila con crostini e parmigiano grattuggiato, aggiungere la zuppa, qualche pezzetto di taleggio, altra zuppa e infine nuovamente crostini e parmigiano.
Servire caldissima.

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Tartufini di formaggio alle noci

by 44 Comments

La regola vuole che quando si sceglie un menu impegnativo, si riduca il numero di portate o si scelgano almeno piatti da poter preparare in anticipo.
Questo per evitare di farsi dea Kalì dalle mille braccia il giorno della festa (e pure quello prima).
Nonostante fosse un mese che io e Fabio pensavamo al menu del suo compleanno, ho ceduto ugualmente al vizio di improvvisare.
E di abbondare, modello nonna.
Quindi, il “non antipasto” è diventato un bis di antipasti. Veloci, però. Almeno quello.
Come questi tartufini freschi, che si attirano l’un l’altro come le ciliegie.

Erano già arrivati i miei e io litigavo selvaggiamente con il tritatutto che risputava pezzetti di cime di rapa rischiando di allagarmi la cucina di acqua torbida (già successo l’anno scorso con la buccia delle carote, e lo ricordo con orrore. Quello è l’attrezzo del demonio, ne sono sicura).
Scuotendo la testa, ripensavo al passaggio di uno dei libri di Csaba, in cui si raccomandava che dopo aver preparato tutto alla perfezione, la padrona di casa potesse disporre di almeno un’ora tutta per sé, per potersi rilassare prima di iniziare a ricevere.
Ho pensato a me che, nonostante mi muova in anticipo, finisco sempre per correre come una pazza e faccio giusto in tempo a spazzolarmi i capelli e infilare le scarpe prima dell’arrivo degli ospiti.
Niente, non sono tipa da alta società 🙂

Ingredienti:
100 gr ricotta vaccina
50 gr emmental
50 gr parmigiano reggiano
50 gr noci
sale e pepe QB

Nel mixer, inserire parmigiano ed emmental tagliati a cubetti e tritarli.
Lavorare la ricotta con i formaggi tritati, salare e pepare secondo necessità.
Riporre il composto in frigorifero per circa mezz’ora.
Nel frattempo tritare le noci non troppo finemente.
Formare con i palmi delle mani delle palline grandi come ciliegie e rotolarle nella granella, premendo leggermente perchè le noci si attacchino bene.
Riporre in frigorifero estraendoli circa 15 minuti prima di servirli.
Io ho scelto le noci ma potete usare quello che più vi piace per decorare questa base di formaggi: granella di pistacchi, erba cipollina tritata, paprika, semi di sesamo tostati ecc.

Filed Under: antipasti, finger food, ricette Tagged With: abbiamo ospiti, formaggi, noci, VEG

Noi #CHEESEamo: quiche lorraine alleggerita

by 35 Comments

Sto diventando monotematica, lo so, ma il tema del contest è quello delle ricette del cuore. E se mi si chiede di ricordare dal profondo, io torno sempre là.
Estate in Alsazia, noi quattro e il nonno, papà di papà.
E’ stata l’ultima volta che è tornato a casa sua, e io me la sono goduta con lui.
Non potevo immaginarlo, non capivo fino in fondo quale tappa della mia crescita stavo vivendo, ma già sentivo che quella vacanza valeva più delle altre. 

Un paio di anni dopo ho capito perché.
Nel suo viaggio dei ricordi, c’era la tappa a casa di un’amica d’infanzia.
Una vecchina dolce e super ospitale.
Arrivati per un tè pomeridiano, ha voluto a ogni costo che ci trattenessimo per cena. Noi non volevamo disturbare, ma lei ci teneva molto e ci ha rassicurati dicendo che aveva già preparato in anticipo.
Il menu consisteva in una quiche lorraine.
Deliziosa, impeccabile, elegante. Ma una e solo quella.
Noi eravamo quattro adulti, di cui nonno e papà considerevoli forchette, due bambine nell’età in cui si divorerebbero anche i tavoli e la mamma, la sola che si preoccupava di mantenere il decoro e non ingozzarsi, come invece facevamo spudoratamente noi. 

A pranzo un panino, in giro da tutto il giorno: è stata una battaglia all’ultima briciola. Speravamo di aggiungere un rinforzo una volta usciti ma si è fatto tardi, nel paesino la cucina della trattoria aveva chiuso i battenti da un pezzo.
A letto, luci spente e pance brontolanti, invocavamo come una sorta di mistica preghiera tutto quello che avremmo desiderato poter mettere sotto i denti.
…il merluzzo della nonna, attaccava la mamma…
…il vitello tonnato, proseguivo io…
…la polenta con lo spezzatino, faceva eco papà.

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Ho rifatto quella quiche, in versione alleggerita: ricotta al posto della panna, la metà delle uova, pancetta sgrassata. Non temete, non perde in gusto: la golosità ce la mette tutta l’Emmentaler.

Carta d’identità:
età – piuttosto imberbe, ma ha carattere (indossa con disinvoltura i suoi buchi per distinguersi dalla massa)
consistenza – compatta e liscia, che invita ad affondarvi i denti
sapore – aromatico, vagamente dolciastro, stimolo per osare abbinamenti sempre nuovi
Date un occhio a quella del cugino Gruyère qui

Ingredienti:
diametro tortiera 20 cm
per la pasta 
150 gr farina 00
75 gr burro
35 ml acqua fredda
un pizzico di sale
per il ripieno
125 grammi ricotta fresca
75 gr pancetta affumicata
75 gr Emmentaler
2 uova
sale, pepe e noce moscata qb

Impastare burro freddo, farina e sale, aggiungendo l’acqua piano piano regolandosi secondo la consistenza della pasta (è importante che sia fredda).
Formare una palla, lasciar riposare dieci minuti e poi stenderla in una tortiera tonda rivestita di carta da forno.Passare la pancetta tagliata a dadini su una padella antiaderente (senza grassi) ben calda, fino a che non avrà perso il grosso del suo grasso e sarà ben rosolata.
Sbattere le uova con la ricotta, sale, pepe e noce moscata, ottenendo una crema liscia e senza grumi.
Aggiungere l’emmentaler tagliato a cubetti e da ultima la pancetta raffreddata, senza il grasso (usate della carta assorbente per tamponarla).
Versare il ripieno nel guscio di pasta, decorare a piacere e cuocere in forno statico a 200° per 25/30 minuti.

Si può gustare come piatto unico, accompagnata da un’insalata verde come si usa in Francia, o servire a fettine come antipasto.
Con questa ricetta partecipo al contest di Peperoni e patate con Formaggi Svizzeri.

 

Filed Under: antipasti, piatti unici, ricette Tagged With: formaggi, Francia, pasta brisè, torte salate

Involtini di verza… noi #CHEESEAMO!

by 33 Comments

Cosa avranno in comune una lombardissima verza e uno svizzerissimo Gruyère?
Un ortaggio povero e un formaggio elegante.
Grinzosa e fresca lei, voluttuoso e avvolgente lui.
Una consistenza croccante e robusta unita a una compattezza ricca, piacevolmente grassa.
Due profumi importanti, la cui intensità si attenua sul palato. 


Quando ho scoperto il tema del concorso di Peperoni e patate con Formaggi Svizzeri la mia mente li ha subito disegnati con una bandierina in cima, come una piccola vetta conquistata: questi involtini sono decisamente una delle mie ricette del cuore.
Non mancano mai a Natale, o nelle occasioni importanti che ci vedono tutti riuniti attorno allo stesso tavolo. 
Vengono preparati da tutte le donne del lato piemontese della mia famiglia.
Chi li preferisce piccoli, come antipasto, e chi opta per la versione da secondo.
Chi aggiunge l’acciuga per un tono più sapido, chi si affida al parmigiano.
Ognuna confeziona la sua piccola variante, per dare un tocco personale alla ricetta. E finalmente ho avuto l’occasione di metterci anch’io un piccolo marchio di fabbrica, rivisitandoli appunto con il Gruyère. 
Saporito ma non invadente, ha reinventato il piatto senza snaturarlo, come un restauro ben fatto di un dipinto di famiglia.

Carta d’identità:
età – un giovane adulto ormai formato, sicuro di sè
consistenza – vellutata e fondente, si scioglie sul palato
sapore – più delicato del profumo, una vera sorpresa

Ingredienti:
6 grosse foglie di verza
250 gr di carne macinata di bovino adulto
100 gr di prosciutto cotto sgrassato
50 gr di Gruyère
un uovo
sale e pepe
noce moscata

Privare il cespo di verza delle foglie più esterne e coriacee, poi sceglierne sei di quelle più grandi.
Lavarle bene e inciderle a metà, eliminando così la parte centrale filamentosa.
Sbollentare le foglie per circa 5/6 minuti in una capiente pentola piena di acqua bollente non salata. Scolarle e raffreddarle subito sotto l’acqua fredda, in modo che mantengano un bel colore brillante.
Saltare la carne in una wok e cuocerla bene.
Tritare il prosciutto insieme alla carne, lasciata raffreddare.
Aggiungere un uovo, il Gruyère tagliato a scagliette, salare e pepare.
Regolare di noce moscata e, se vi piace, prezzemolo fresco tritato.
Farcire ogni foglia con un pò del composto (io creo prima una piccola polpetta allungata con le mani, e ci avvolgo semplicemente sopra la foglia).
Disporre gli involtini in una pirofila coperta di carta da forno, aggiungere su ciascuno un filo d’olio in superficie e un pizzico di sale.
Infornare a 180 gradi, forno statico, per circa 20 minuti.

Filed Under: antipasti, ricette, secondi Tagged With: formaggi

Torta di verdure e toma d’alpeggio

by 43 Comments

Di mio papà vi ho raccontato che è un uomo estremamente paziente e generoso. Un uomo di parola, d’altri tempi, di cui purtroppo “hanno buttato via lo stampino”.
L’uomo che, affettuosamente glielo rimprovero sempre, ha la responsabilità di avermi dato un’aspettativa rispetto agli uomini impossibile da soddisfare.
Vi ho raccontato qualcosa di lui, ma non vi ho mai detto cosa fa nella vita.
Papà Franco è un dottore. Dico volutamente “è” e non “fa”.
Perché grazie al suo esempio ho visto sempre quella del medico non come una professione, ma come una vera e propria missione.
Un dovere che diventa un bisogno, quello di aiutare gli altri, che gli è costato negli anni non pochi sacrifici e rinunce. Tantissime ore fuori casa ogni giorno, le notti di guardia e reperibilità, anche a Natale, nel weekend, ai nostri compleanni…
La sua partecipazione è stata sempre massima, davvero sempre, ma a volte mancava un po’ la presenza fisica. Anche nelle cose pratiche e logistiche, che la mamma ha gestito sempre egregiamente, con ammirevoli salti mortali.
Coerentemente con questa concezione del suo lavoro papà ha sempre curato tutti, indiscriminatamente, facendosi stimare e voler bene.
Quanto orgoglio quando qualcuno telefonava o portava un pensiero a casa e, intercettandomi sulle scale, ci teneva a dirmi “Deve essere fiera del dottore”. E quanti brividi quando aggiungevano “Se non fosse stato per lui non avrei più camminato”.
Quanta gratitudine era nascosta in quei cesti di uova, in quelle cassette di frutta, nelle bottiglie di vino e nelle torte fatte in casa che gli portavano… perché lui apprezza molto questo genere di pensieri, e lo si nota dalla pancetta!
Tutto questo panegirico a introdurre la toma che ho ricevuto da papà, uno dei pensieri gentili ricevuti dai pazienti nei giorni scorsi.
Perché lui non è un uomo patinato, e alle sciarpe di cachemire preferisce una forma di formaggio 🙂

P.S. So che questo mio ritratto potrà sembrare romanzato, magari anche di parte. Ma che mi cascassero le dita se dico il falso, anche se non fosse il mio papà per me sarebbe un uomo grandioso.
Essere il mio papà lo rende l’uomo migliore al mondo, vero, ma questa è un’altra storia.

 

Ingredienti:
per la pasta 
200 gr farina 00
mezzo bicchiere di acqua
2 cucchiai di olio EVO
sale qb
per il ripieno
toma d’alpeggio
200 gr cime di broccoli e cavolfiori
una carota
due zucchine
200 gr funghi misti

Preparare la pasta impastando farina, olio, sale e aggiungendo piano piano l’acqua; non deve risultare nè troppo appiccicoso nè troppo duro.
Far riposare dieci minuti, stendere con il mattarello e bucherellare il fondo con una forchetta.
Cuocere le cimette, le zucchine grattuggiate a julienne e le carote tagliate a rondelle (io a vapore nel microonde, senza grassi, tanto il formaggio rende già gustoso il ripieno), salarle
leggermente.
Cuocere a parte i funghi in padella con uno spicchietto d’aglio. Aggiungerli alle restanti verdure.
Disporre il formaggio tagliato a fettine sulla base, ricoprire con le verdure e infornare a 180 gradi per 25-30 minuti.

 

Filed Under: antipasti, piatti unici, ricette, verdure Tagged With: formaggi, funghi, torte salate, VEG, zucchine

Sfoglia ai formaggi ed erbe aromatiche

by 38 Comments

Dato il predominio delle ricette dolci sul blog, avevo deciso di pubblicare una proposta rigorosamente sugar free.
Ecco, il contest di Letizia casca a pennello: i formaggi sono delle cose a cui non so proprio resistere. 
Quando me li trovo davanti “moderazione”, “pudore” e “parsimonia” diventano termini sconosciuti per il vocabolario del mio stomaco 🙂
Vi lascio quindi una tortina dove il formaggio è protagonista, che potrebbe essere utile come antipasto nei prossimi giorni di festa.
Ne approfitto anche per augurare a tutte una Pasqua golosissima, che abbia come colonna sonora lo sgranocchiare del cioccolato e in cui possiate sentire la presenza di tutti quelli che sono nel vostro cuore, vicini e lontani.

Ingredienti:

per la pasta
250 gr farina 00
3/4 bicchiere d’acqua tiepida
2 cucchiai d’olio
mezzo cucchiaino di bicarbonato
sale qb
per il ripieno
un uovo
300 gr crescenza
150 gr scamorza affumicata
pepe nero qb
rosmarino – origano – timo

Preparare la pasta impastando farina, olio, sale e aggiungendo piano
piano l’acqua; non deve risultare nè troppo appiccicoso nè troppo duro.
Far riposare dieci minuti, stendere con il mattarello e bucherellare il fondo con una forchetta.
Frullare l’uovo e la crescenza, poi spalmare con un cucchiaio sulla base della torta.
Tritare la scamorza e distribuirla su tutta la superficie, poi aggiungere generosamente il pepe e le erbe aromatiche secche.
Infornare a 180 ° in forno statico per 30 minuti, fino a quando non sarà dorata.
Servire tiepida.

Con questa ricetta – tributo al formaggio partecipo al contest “I formaggi” del blog Il risotto perfetto

Filed Under: antipasti, ricette Tagged With: formaggi, ricette veloci, torte salate

Cannella e Confetti

Margherita Daverio, alias Cannella e Confetti.
Classe '84, vivo a Milano e faccio la PR.
Per me cucina è carattere, brivido e poesia.
Sognatrice ad occhi aperti ed eccessiva negli affetti, vivo di istanti e di istinti.
Mi tengo stretta la famiglia, gli errori e i ricordi. Guardando sempre avanti, che la vita non si ferma. E tanto meno io.

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