Cannella e Confetti

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Hummus di ceci

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Soluzione passepartout per aperitivi improvvisati e merende healthy, l’hummus di ceci è davvero una delle mie creme preferite (per quanto io non sia esattamente una tipa di salse).
L’ho assaggiato per la prima volta, ormai una vita fa, in un ristorante libanese e ne ho subito apprezzato la consistenza avvolgente ma non grassa e la capacità di saziare senza appesantire.
Mi piace sgranocchiato con le carote baby sul divano in attesa di cena, per ingannare l’appetito con molti meno sensi di colpa rispetto al canonico e adorato pacchetto di chips; è per me talmente prelibato da riuscire ad allietare perfino qualche pausa pranzo trascorsa al pc.
Ogni volta che vado negli States ammiro le infinite varietà (tutte senza conservanti e rigorosamente organic) che popolano i banchi frigo di Whole Food: mi piace l’idea di averlo a disposizione pret-à-manger anche se in realtà prepararlo a casa è veloce e semplicissimo.

cannellaeconfetti_hummus_ceci

Ingredienti
250 gr di ceci (per me cotti al vapore)
2 cucchiai di tahina
2 cucchiai di olio EVO
il succo di un limone
sale qb
per guarnire
paprika affumicata
pinoli
olio EVO qb

Scolare i ceci dal liquido di conservazione e sciaquarli rapidamente sotto l’acqua corrente.
Metterli nel boccale del mixer insieme alla tahina, l’olio, il succo di limone e il sale.
Frullare fino a ottenere una crema omogenea.
Scaldare bene una padella antiaderente e tostarvi i pinoli.
Versare l’hummus in una ciotola e completare con un giro d’olio EVO (omettibile a seconda del grado di leggerezza desiderato), i pinoli tostati e abbondante paprika affumicata. In alternativa o in aggiunta, a seconda dei gusti, guarnire anche con foglie di coriandolo fresco.
Se preparato in anticipo, conservare al fresco coperto da pellicola trasparente.
Servire accompagnato da verdurine crude, pita chips o come guarnizione di insalate o bowls.

L’idea in più
Per conferire all’hummus un gusto più deciso, si può provare ad aggiungere olive e/o pomodori secchi.
Inoltre, i ceci possono essere parzialmente sostituiti da altri legumi quali fagioli cannellini, fave o piselli o da verdure arrostite (i miei preferiti? Carote o peperoni).

Filed Under: antipasti, ricette, verdure Tagged With: etnico, legumi, ricette veloci, salse

Guacamole

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Ho da anni – decisamente da prima che diventasse di gran moda – una vera e propria predilezione per l’avocado, frutto dalle infinite proprietà nutrizionali.
Fonte di grassi monoinsaturi, la cui introduzione è fondamentale per il controllo del peso corporeo e prevista perfino in molte diete dimagranti, protegge il cuore e aiuta a combattere il diabete e il colesterolo cattivo. Prezioso anche come ingrediente base di maschere di bellezza per pelle e capelli grazie alle sue proprietà nutrienti e anti età, la sua consistenza burrosa lo rende particolarmente piacevole per il palato e perfetto come nota cremosa nella preparazione di insalate, sandwich e dip.

cannellaeconfetti_guacamole_avocado

Ingredienti
un avocado Hass maturo
il succo di un lime
5-6 pomodorini ciliegini
un cipollotto
sale e pepe qb

Tagliare i pomodorini in piccoli pezzi, lasciarli scolare del proprio liquido e mescolarli con il cipollotto tagliato finemente.
Tagliare a metà l’avocado per la lunghezza; dividere le due metà e rimuovere il nocciolo centrale.
Con un cucchiaio prelevare la polpa e riporla in una ciotolina.
Schiacciare l’avocado con la forchetta – mai e dico mai con il frullatore – riducendolo in crema (più omogenea o con ancora qualche pezzetto, a seconda delle preferenze personali); aggiungere subito il succo del lime per preservare la brillantezza del colore della polpa.
Aggiungere i pomodorini e il cipollotto e mescolare bene.
Regolare di sale e pepe.

Se non si consuma immediatamente, la guacamole può essere conservata fino a un paio d’ore in frigorifero, coperta bene con la pellicola trasparente. Ottima servita con nachos o tortilla chips.

A proposito di avocado…

  • quale varietà preferire: in Italia, le tipologie più diffuse sono Fuerte e Hass. Si distinguono facilmente per il colore: la prima ha la buccia verde intenso mentre la seconda è più scura, tendente al marrone. La polpa dell’avocado Hass ha un gusto più intenso e una texture più cremosa, per questo risulta perfetta per preparere la guacamole
  • come sceglierlo: perchè il risultato sia ottimale, l’avocado deve essere maturo al punto giusto. I miei trucchi per riconoscerlo si basano sulla consistenza (premendo sulla buccia con il pollice, si dovrebbe sentire cedere leggermente la polpa, senza che rimangano ammaccature) e sul picciolo (rimuoverlo non è difficile se l’avocado è maturo; inoltre, il colore sotto al picciolo dovrebbe essere verde intenso o verde-marrone)

Non perdete un’altra delle mie ricette preferite, il super glamour avocado toast!

Filed Under: antipasti, ricette Tagged With: aperitivo, cucina messicana, etnico, happy hour, ricette veloci, salse

Paella mista

by 18 Comments

Dicembre ieri era la gara con mia sorella in macchina a chi avvistava più lucine su finestre e balconi.
Il presepe che mia nonna allestiva sulla credenza della sala di pranzo, ogni anno con un nuovo animaletto (spesso troppo moderno) sul prato.
Il calendario dell’avvento e il rito serale dell’apertura della casellina, che spesso simulavo di dimenticare per avere doppio cioccolatino da mangiare l’indomani (le cose buone vanno mangiate due a due).
L’entusiasmo spasmodico di noi bambine mentre papà riesumava dalla cantina l’albero di Natale.
I biscotti per Babbo Natale e le carote per le renne, posati sul tavolino vicino all’albero la notte della Vigilia.
Il divano di pelle dei nonni colmo di regali il 26, tra cui ovviamente campeggiava un maxi sacchetto di dolcetti (aspettare la befana sarebbe stato troppo mainstream).
Andare a casa delle vicine che vivevano da sole la mattina del 25, anche se onestamente non vedevo l’ora di levare le tende perchè ero terrorizzata dal loro gatto (e lui lo sapeva!).
I pranzi di famiglia nella taverna dello zio, la cura con cui apparecchiava la tavola riempiendola di candele di cui mio cugino puntualmente rovesciava la cera bollente.
Il film Disney di Natale al cinema (i popcorn no, che nemmeno allora mi piacevano) e la poltrona che si chiudeva risucchiando mia sorella, ancora troppo leggera .
Sognare, tra panettoni e pandori, la torta di Mars e Coco Pops che mamma avrebbe preparato per il mio compleanno (che diciamolo, il Coco Pops era il cheatmeal di tutti i bambini).
Fare i conti per capire in quale giorno della settimana sarebbe appunto caduto il 29, sperando che papà non fosse reperibile o di guardia.

Dicembre oggi è i file Excell per i regali, che io compro quasi esclusivamente on line e con quanto più anticipo possibile (va da sé che il planning è vitale).
La scatola di cartone piena di nastri, mollettine, pigne e rametti che aspetto di schiudere tutto l’anno e la bellezza nel mettermi dopo cena – con questi piccoli tesori – a preparare uno per uno i pacchetti regalo (anche se non è che mi vengano ’sta meraviglia, siamo sinceri).
Sfornare teglie di biscotti e pani dolci alla cannella, rigorosamente durante le sere più fredde.
Trasformare casa in una piccola Las Vegas, che le lucine non sono mai abbastanza e c’è sempre un angolo ancora troppo buio.
Le playlist a tema su Spotify ascoltate in loop già dai primi di novembre.
Il maglione rosso con la renna di paillettes dorate (che la sobrietà non è mai il mio forte, figuriamoci a Natale).
Passeggiare per la città con il solo scopo di riempirmi gli occhi delle luminarie del centro; che in questo, a pensarci bene, non è cambiato poi molto da quegli avvistamenti con mia sorella attraverso i vetri della Mondeo.

paella_1

Ingredienti
(per 4 persone)
300 gr di riso
una cipolla bianca
400 gr peperoncini dolci
250 gr piselli
un petto di pollo
brodo di pesce
300 gr gamberi puliti
300 gr anelli di totano
una trentina di cozze
una bustina di zafferano
olio EVO
sale e pepe
paprika

paella_2

In una paellera (o padella non antiaderente, ampia e con i bordi bassi) soffriggere nell’olio caldo la cipolla tagliata sottile.
Tagliare a fettine i peperoncini e unirli al soffritto, poi aggiungere un pochino d’acqua e farli ammalvire per qualche minuto. Rosoloare il pollo a pezzetti nella padella, con un filo d’olio supplementare. Unire i piselli (i miei erano surgelati), poi il riso.
Salare, pepare e aggiustare di paprika, mescolando il tutto.
Coprire con il brodo ottenuto facendo bollire verdure e carapaci dei gamberi. Aggiungere lo zafferano.
Far cuocere in tutto circa 15-18 minuti.
A circa metà cottura unire nell’ordine gli anelli di calamaro (i miei, piuttosto grandi, hanno dovuto cuocere una decina di minuti), infine le cozze e i gamberi che dovranno cuocere pochissimi minuti. Se necessario coprire con altro brodo. Non mescolare.
Servire calda.

Filed Under: piatti unici, ricette Tagged With: etnico

Jiaozi, ravioli fritti cinesi ripieni di carne

by 30 Comments

Vi ho già parlato della Wellness, una farina di grano tenero di tipo 2 studiata da Cerealia ricchissima di fibre, che ne sfrutta i benefici tradizionali senza per questo compromettere il risultato finale della panificazione.
Questa farina mi aveva affascinata qualche mese fa: sperimentata in abbinamento ai profumi del cocco e del limone, per un dolcetto che annunciava il capolino della primavera, ne avevo potuto apprezzare il gusto stuzzicante e la deliziosa grana, leggera e per nulla condizionata dall’altissimo contenuto di fibra.
Oggi ho provato a utilizzarla per qualcosa di diverso dai più classici lievitati e, nella scelta della ricetta, mi sono anche concessa di andare sul corposo; in fondo iniziano le brezze serali e con loro il desiderio di mettere sotto ai denti qualcosa di più corroborante.

ravioli_cinesi

Mi sono ispirata a una delle meraviglie che è possibile ammirare passeggiando attraverso il decumano di Expo a Milano, il coloratissimo padiglione fiorito della Cina.
Una struttura in bambù con un concept meraviglioso: come il contadino cura e protegge la sua terra, così chi lo abita deve custodire il proprio Pianeta. Mi piace questo concetto di un mondo sconfinato da curare con premura e dedizione, come se fosse il proprio orticello, un pò alla Candido di Voltaire.
Mi piace l’idea di un esercito di facce gentili, delle più diverse età e qualsiasi colore di pelle, che bagnano diligentemente un pezzetto di terra ciascuna con la consapevolezza che, insieme, è davvero possibile far diventare il pianeta un giardino rigoglioso e in salute.
Sono romantica e un pò illusa ma non ci posso fare niente, mi innamoro di immagini come questa. E sarei la prima a prendere un innaffiatoio in mano (anche se, più che verde, ho il pollice nero).
Ho scelto i ravioli cinesi fritti che, con quel loro ripieno profumato e saporito, trovo semplicemente perfetti per un happy hour di fine estate tra amici.

padiglione_cina

Ingredienti:
per la pasta
250 gr farina di tipo 2
170 gr di acqua tiepida
5 gr lievito
un cucchiaio di olio di semi
per il ripieno
250 gr carne trita scelta di suino
due cipollotti
300 gr funghi pioppini
tre cucchiai di olio di semi
miscela delle 5 spezie cinesi (la trovate già pronta in qualsiasi alimentari etnico, consta di finocchio, anice stellato, pepe di Sichuan, cannella e chiodi di garofano)
peperoncino frantumato
salsa di soia (circa quattro cucchiai, più quella per servire)

Preparare la pasta setacciando la farina con il lievito, creando una fontana e versando al centro l’olio e, poco per volta, l’acqua tiepida. Le dosi di acqua e farina da utilizzare sono indicative in quanto ogni farina tende ad assorbire diversamente i liquidi. L’impasto sarà giusto quando resterà piuttosto sodo, tuttavia non duro nè appiccicoso.
Coprire la pasta con un telo e far lievitare almeno un’ora.
Nel frattempo, rosolare il cipollotto tagliato sottile (la parte bianca ma anche la prima parte verde) in una wok con l’olio ben caldo, aggiungere poi i pioppini tagliati a pezzetti e fargli rilasciare l’acqua di vegetazione. Circa 5 minuti dopo aggiungere la carne trita, ulteriormente sminuzzata in piccoli pezzi.
Aggiungere la salsa di soia, il peperoncino e le spezie e portare a cottura avendo cura di non far asciugare troppo il fondo. Lasciar intiepidire il ripieno.
Intanto, lavorare la pasta ricavandone degli gnocchetti grandi come noci, che con un mattarello su un piano infarinato andrete a stendere in dischi.
Riporre al centro di ciascun raviolo un cucchiaio di ripieno, chiudere prima a mezzaluna e poi con i polpastrelli creare meglio che potete delle pieghettine (a me sono venute malissimo!); sigillate bene la pasta in modo che il ripieno non esca mentre li cuocete.
Friggere in abbondante olio di semi, scolare su carta assorbente e servire caldi accompagnati da salsa di soia.

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Noodles di grano speziati con gamberoni e verdure

by 40 Comments

Il cambio degli armadi, l’organizzazione meticolosa del faldone delle bollette, l’inventario dello scaffale dei medicinali. E tutto questo senza i topini di Cenerentola in aiuto.
Ammettiamolo, compiti del genere attentano alla gioia di vivere, ma c’è di buono che li puoi alleggerire con il giusto sottofondo musicale e compiere, tutto sommato, con il pilota automatico inserito (che poi salti fuori, disinvoltamente sgargiante, un bikini dal plico delle sciarpe a dicembre, regalandoti un giro sulla giostra della nostalgia, è un’altra storia).
Mettere ordine tra pensieri ed emozioni, quella è operazione decisamente più complessa. Ho bisogno di qualche giorno in più per sistematizzare ricordi, editare fotografie che non ne avrebbero affatto bisogno e poter raccontare di quello che senza dubbio è stato uno dei viaggi più intensi e formativi che abbia mai compiuto.
Mi crogiolo tra lo stordito e il sognante, come svegliata da un lungo sonno di domenica mattina, in un inizio settembre che profuma di dejavù.
Mi rivedo nella scimmietta che, sciantosa fin da piccola, rimirava allo specchio i grembiulini nuovi per la scuola, certa che bianchi così non lo sarebbero stati più.
E, pure un bel pò maschiaccio, insisteva ad arpionare con un bastone più pesante di lei i fichi sul gigantesco albero in cortile dai nonni, facendone spiaccicare a terra la metà.
Inspiro il profumo di erba bagnata di quel primo giorno di Università sotto al diluvio e del bicchiere di bianco bevuto all’aperitivo. Il piccolo bar anni ’50 che, ospitando le prime sgangherate chiacchiere tra compagni in un inglese mechato dalle diverse madrelingue, si trasforma in un’alcolica e profana torre di Babele.
Tendo l’orecchio e sento i passi che ho percorso tremante sulla navata (teneramente illusa ignoravo che quelli più importanti li avrei compiuti tempo dopo e non da sola), seguiti da due sì che rieccheggiano commossi.
Sfoglio la vita con calma, assorbita in vecchi capitoli. E nel frattempo intravedo già, attraverso la filigrana, le righe della pagina successiva. Vibranti e sull’attenti, pronte a raccontare sempre un’altra storia.

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Ingredienti:
200 gr di noodles di grano
400 gr gamberoni
una zucchina grande
un peperone rosso
due carote
cipollotto fresco
peperoncino
paprika
salsa di soia
olio di semi
sale

Lessare i noodles in acqua bollente.
Tagliare le verdure a striscioline, cuocerle in una wok molto calda con poco olio di semi e il cipollotto tagliato sottile, mescolando continuamente a fuoco sostenuto (devono rimanere piuttosto compatte, basteranno pochi minuti).
Sgusciare i gamberoni e con l’aiuto di un coltellino incidere il dorso e sfilare il filamento nero dell’intestino.
Aggiungere i gamberoni nella wok insieme alle verdure. Spolverare con paprika e peperoncino, versare la salsa di soia e cuocere un paio di minuti.
Scolare i noodle direttamente nella wok, aggiustare di salsa di soia e far amalgamare bene il tutto per un minuto su fuoco medio.
Servire caldi.

Filed Under: piatti unici, primi, ricette Tagged With: etnico, gamberi, pesce, ricette veloci

Maiale caramellato al miele e soia con sesamo e basmati

by 34 Comments

Spararsi 8 km a piedi per tornare a piedi dall’ufficio in un torrido pomeriggio in cui il termometro segna 30 gradi tondi tondi (all’ombra, of course): direi che può essere a tutti gli effetti considerato uno sport estremo.
Tra sensazione di appiccicaticcio e testa che gira che neanche sul Tagadà (ci andavate anche voi, dai), la parte più complicata da gestire rimane l’attraversamento via di kebabbari e gastronomie arabe.
Quegli effluvi di carne d’agnello rovente e mix speziati sono deliziosamente invitanti a dicembre, ok. Ma ora cozzano parecchio con gli smoothies profumatissimi che brami dal primo metro di asfalto a un passo dalla liquefazione calpestato dalle tue All star.
Li sogni ma sogno restano dato che, non si capisce come e perchè, dallo scoccare dei 30 (anni, non gradi) il tuo stomaco di piombo si è trasformato in cristallo.
Tu, che da Mc Donald’s intingevi senza fare una piega le patatine nel milkshake polare, prima di tornare a casa e pranzare. Ora niente smoothie se non hai un bagno decente nei paraggi.
E a ogni spiffero d’aria controlli che la maglietta ti copra bene tutta la pancia, anche a giugno che non si sa mai, alla faccia degli anni 90 e del loro ombelico perennemente di fuori.
Tu, fantasma della me sedicenne, se questo è il tuo modo di vendicarti degli stravizi alimentari che ti ho inflitto per anni ricordati che siamo una cosa sola. Proprio come quelle patatine e quel milkshake, ordinati sempre rigorosamente in coppia.

bocconcini_maiale1

Ingredienti:
400 gr di filetto o lonza di maiale
200 gr riso basmati
scalogno
semi di sesamo bianco
salsa di soia
miele
sale e pepe

Tagliare a piccoli pezzi la carne, eliminando il grasso.
In una wok, far soffriggere lo scalogno nell’olio EVO, poi aggiungere la carne, salarla e peparla e rosolarla bene.
In una pentola antiaderente caldissima, senza aggiungere grassi, far tostare i semi di sesamo.
Aggiungere i semi alla carne, poi anche la salsa di soia e il miele in uguali proporzioni e procedere alla cottura, a fiamma piuttosto vivace, mescolando spesso energicamente.
A parte, lessare il riso basmati in acqua bollente, nei tempi indicati sulla confezione. Scolare e tenere da parte.
Utilizzare il riso come base del piatto, completandolo con i bocconcini e irrorando con il sugo di cottura.

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Filed Under: secondi Tagged With: etnico

Carpaccio di tonno con basmati al pistacchio, pompelmo e uvette

by 34 Comments

Ed è arrivato il momento di pubblicare l’ultimo post prima delle sospirate vacanze: una cena fresca e leggera, che ci siamo gustati sul balcone venerdì sera, con tanti discorsi su itinerari e must del viaggio accompagnati e incoraggiati da un buon calice di rosè.
Sono pronta ora a gettarmi a pieno nella missione valigia, che per me è una vera tortura: mi scoccia da morire, e alla fine la noia vince sempre sull’organizzazione!
Io mi ci metto d’impegno, giuro, e con tutto il dovuto anticipo: faccio liste su liste, pianifico minuziosamente il numero di capi di abbigliamento, la farmacia da viaggio, il contenuto delle trousse…
E puntualmente, nonostante tutto, dimentico di lavare e stirare qualcosa, mi accorgo che di quello che vorrei portare non si abbina nulla, cedo al bello a scapito della praticità.
L’unica soluzione, ormai ho imparato, è prenderla con filosofia e fregarmene. Se dimentico qualcosa lo compreremo o ne faremo a meno, se saremo vestiti da scappati di casa non potremo comunque competere con l’eccentricità e la stravaganza newyorkesi.
Che poi a tutto quello che fa rima con “vacanza” è proibito stressarci, no? 🙂
 

Ingredienti:
200 gr carpaccio di tonno
160 gr riso basmati
un pompelmo rosso
30 gr di pistacchi
una manciata di uvette sultanine
noce moscata
sale
olio EVO

Tostare i pistacchi in un pentolino antiaderente ben caldo senza aggiungere grassi, far raffreddare e tritarli grossolanamente.
Nel frattempo lessare il riso basmati e raffreddarlo sotto acqua fredda corrente.
Condire con il succo di mezzo pompelmo, un cucchiaio di olio EVO, noce moscata e sale quanto basta.
Far rinvenire le uvette in una tazzina d’acqua tiepida, strizzarle e aggiungerle al riso insieme ai pistacchi.
Mescolare bene e lasciar insaporire una mezz’ora.
Disporre sul piatto le fette di tonno, condire con un pò di succo della metà del pompelmo avanzata (ed eventualmente olio, io non l’ho aggiunto) poi con l’aiuto di un coppapasta creare un tortino di riso al centro del piatto.
Decorare con il pompelmo avanzato.
Si può conservare in frigorifero, avere solo cura di lasciarlo a temperatura ambiente per un pò in modo da non servirlo non troppo freddo.

Filed Under: piatti unici, ricette Tagged With: etnico, pesce, riso

Pomodori ripieni di riso basmati all’orientale

by 40 Comments

Qualche settimana fa sono venuti a cena a casa nostra due cari amici.
In previsione di un weekend per loro particolarmente impegnativo a livello gastronomico, ci avevano chiesto un menù all’insegna della leggerezza.
Quotidianamente per me cucino usando ingredienti leggeri e grassi sempre molto contenuti, perció sono andata a nozze con questa richiesta… con buona pace di Fabio 🙂
Questo è uno dei piatti che ho preparato: erano i primi afosi giorni d’estate, quindi ho pensato a piatti rinfrescanti senza cottura. 
Durante la serata si è poi scatenato un diluvio (stavamo pure cenando sul balcone!) ma questo è un particolare… tanto per questa estate ci siamo rassegnati a un tempo tropicale, no?

Ingredienti:
6 pomodori insalatari
125 gr riso basmati
125 gr altri cereali misti (per me orzo e farro)
250 gr tra pisellini, mais e carote
una cipolla dorata
olio EVO
curry in polvere
sale e pepe

Lavare i pomodori, svuotarli dell’interno con un coltellino affilato, salarli e metterli a scolare rivolti verso il basso, in modo che perdano la loro acqua di vegetazione.
Nel frattempo lessare il riso e i cereali, fermare la cottura sotto l’acqua corrente fredda e mischiare tra loro in un’insalatiera, unendo un cucchiaino d’olio.
Far soffriggere la cipolla tagliata molto fine in un cucchiaio d’olio, poi unire le verdurine (le carote vanno tagliate a piccoli tocchi, perchè diventino più o meno della stessa dimensione di mais e piselli) lasciandole stufare una ventina di minuti. Poco prima di spegnere, salare.
Far raffreddare le verdure, unirle poi al mix di cereali e da ultimo aggiungere il curry in polvere: qui va solo a gusti, consiglio di assaggiare progressivamente mentre lo si aggiunge (io ne ho messi circa due cucchiaini).

Filed Under: ricette, verdure Tagged With: etnico, piatti estivi, ricette leggere, VEG

Pollo al curry

by 16 Comments

Il cibo etnico mi piace praticamente tutto: dalla golosa delicatezza del sushi, ai sapori agrodolci della cucina thai, passando per la piccante corposità dei piatti tex mex e i profumi intensi della cucina araba.
Anche la tradizione indiana propone ricette che mi fanno perdere la testa e una di queste è senza dubbio quella del pollo al curry.
Lavoro in un quartiere ricco di esercizi commerciali e ristoranti etnici perciò a volte, in pausa pranzo, mi do una vera e propria botta di vita con questi sapori… certo, poi il pomeriggio diventa sonnolentemente complicato dato che non riesco proprio a contenermi 😉
Ho chiesto a uno dei ristoratori quale fosse il segreto per ottenere la crema gustosa che avvolge il pollo e lui, intimandomi di non unirmi allo scempio dell’utilizzo della panna – che la stragrande maggioranza di chi tenta di replicare questa ricetta pare utilizzi – mi ha dato i suggerimenti che condivido con voi di seguito.

 



Ingredienti:
un grosso petto di pollo
farina di riso qb
un vasetto di yogurt magro
un vasetto d’acqua
un cipollotto piccolo
olio EVO
curry
sale e pepe qb

Tagliare il petto di pollo in tocchetti di 4/5 cm e infarinarli leggermente con la farina di riso.
Sminuzzare il cipollotto e farlo soffriggere in un cucchiaio di olio EVO (io con i grassi sono sempre un pò parca ma voi ovviamente potete abbondare 😉 ) dentro una wok ben calda.
Aggiungere il pollo e far rosolare a fiamma vivace, in modo che colorisca un pochino.
Abbassare la fiamma, salare e pepare e aggiungere lo yogurt. Dopo un paio di minuti, unire anche una dose generosa di curry.
Proseguire con la cottura mescolando di tanto in tanto per circa dieci minuti, a metà dei quali aggiungere l’acqua.
Poco prima di spegnere, unire al pollo la punta di un cucchiaio di farina di riso, che servirà ad addensare la salsa.
Servire con riso basmati fumante.

 

Filed Under: ricette, secondi Tagged With: carne, etnico, india

Cannella e Confetti

Margherita Daverio, alias Cannella e Confetti.
Classe '84, vivo a Milano e faccio la PR.
Per me cucina è carattere, brivido e poesia.
Sognatrice ad occhi aperti ed eccessiva negli affetti, vivo di istanti e di istinti.
Mi tengo stretta la famiglia, gli errori e i ricordi. Guardando sempre avanti, che la vita non si ferma. E tanto meno io.

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