Cannella e Confetti

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Crumble di pere allo zenzero e cioccolato fondente

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Lo avevo promesso e ogni promessa è debito.
Un paio di settimane fa ho partecipato a una divertentissima sfida di cucina, dal delizioso sapore di serata tra amici, ospite di “La metà di sei“. Ambra, Federica ed Elisabetta organizzano workshop e iniziative dedicate al cibo con grazia e allegria: esattamente le note che hanno fatto da sottofondo a questa Mistery Blogger Night.

Tre squadre di blogger chiamati ad affrontarsi attraverso la preparazione di due primi, due secondi e due dolci.
Gli ingredienti? Come da format, li abbiamo trovati in delle ricchissime e stimolanti Mistery Box firmate Cortilia.
Frutto della mia improvvisazione in cucina è stato appunto questo crumble, semplicissimo da preparare ma allo stesso tempo capace di fare breccia sicura nel cuore di chi lo assaggia.
Addolcendo la bocca e intenerendo l’anima dei giurati, mi ha fatto perfino vincere la gara!

Un dolce che cade a pennello quando si desidera una merenda (ma anche una colazione o – perchè no – un fine pasto) profumata e tiepida, una coccola invernale al cucchiaio perfetta da gustare insieme a chi si ama.

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Photo credits: Claudia Casanova

Ingredienti
per quattro monoporzioni
4 piccole pere kaiser
100 gr cioccolato fondente 80%
150 gr farina 00
100 gr burro
75 gr zucchero
una radice di zenzero fresco
un limone biologico
pinoli qb

Sbucciare le pere e tagliarle a tocchetti. Farle caramellare in padella con un cucchiaio di zucchero, dello zenzero e della scorza e del succo di limone e lasciarle cuocere una decina di minuti (a seconda di quanto sono dure), aggiungendo un goccio d’acqua se necessario. La cottura in padella serve ad ammorbidirle e farle caramellare.
Preparare il crumble unendo la farina, lo zucchero e il burro sbriciolando con le mani il composto, fino a ottenere un insieme granuloso, non compatto.
Ridurre in scaglie il cioccolato con l’aiuto di un coltello e tostare i pinoli qualche minuto su un padellino antiaderente, senza aggiungere grassi.
Disporre le pere sul fondo degli stampi leggermente imburrati, distribuire abbondanti scaglie di cioccolato e coprire con le briciole di frolla.
Cuocere in forno statico a 200 gradi per circa 20 minuti, fino a che la superficie non sarà dorata.
Decorare con scaglie di cioccolato o pinoli tostati, lasciar intiepidire qualche minuto e servire.

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Frozen cupcakes yogurt e cioccolato

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Facendo un rapido sondaggio tra amici e parenti, ho dedotto che l’azienda romagnola Babbi è nota ai più soprattutto per i suoi deliziosi waferini. Quasi nessuno sa però che la produzione originaria, fin dai primi anni ’50, era strettamente legata al mondo del gelato, più precisamente a quello delle cialde e dei coni di qualità.
Appena ho saputo di essere stata selezionata per partecipare a un contest con questa prestigiosa realtà mi ha travolta un’onda di stupore mista incredulità che tutt’oggi non mi abbandona.
Quando poi ho scoperto che il tema da seguire sarebbero stati i “Dolci Freschi“, da realizzare con le finissime creme spalmabili Babbi, l’entusiasmo è cresciuto ulteriormente: avrei potuto partecipare a un riavvicinamento alle origini attraverso questa linea di prodotti di voluttuosa e golosa qualità.
Ecco perchè per la mia prima ricetta, che ha come protagonista l’intensa Crema cacao, ho scelto un dolcino gelato perfetto per concludere una cena d’estate (se e quando si paleserà).

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Ingredienti per sei cupcakes
per i frollini
150 gr farina
80 gr burro
50 gr zucchero
2 cucchiai di cacao amaro
un tuorlo d’uovo
per la farcia
175 gr di yogurt greco
due cucchiai di miele millefiori
inoltre
crema cacao Babbi
frutti di bosco misti freschi

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Preparare la frolla miscelando farina, zucchero e cacao e lavorandoli con le mani insieme al burro freddo tagliato a cubetti e al tuorlo d’uovo.
Creare un panetto, avvolgere nella pellicola trasparente e riporre in frigorifero per almeno mezz’ora.
Dopo che la frolla ha riposato, riprenderla e creare dei frollini con l’aiuto di un tagliabiscotti; adagiare su una placca ricoperta di carta da forno e cuocere a 180° per circa venti minuti. Lasciar raffreddare.
Sbriciolare i frollini e mischiarli con due cucchiai di crema al cacao Babbi, finchè non sarà ben assorbito, simile a sabbia bagnata.
Foderare la base dei pirottini (io ho usato quelli in silicone) con il composto creando una base omogenea pressando con le dita o con il fondo di un cucchiaino. Riporre in freezer per 30 minuti.
Lavorare a crema lo yogurt e il miele.
Riprendere i pirottini e riempirli con una cucchiata abbondante di crema, livellandola con il fondo di un cucchiaino. Riporre nuovamente in freezer per alcune ore.
Una volta che i dolci si sono ben solidificati, estrarli dal pirottino, glassare con un cucchiaino di crema e decorare con frutti di bosco freschi. Attendere qualche minuto e servire.

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Con questa ricetta partecipo al contest Babbi Dolci Freschi di Babbi e Ifood! #ilovebabbi #ifoodbabbi
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Al Taste con Electrolux Assistent e la Mokaccina di Ernst Knam

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Credits: Bake off Italia



Io sono quella che compra un profumo solo se ha già testato il campioncino.
Che gli acquisti su internet sì, ma esclusivamente se prima ho provato in negozio.
Comprare a scatola chiusa non mi piace, voglio poter toccare con mano.
Una San Tommaso della carta di credito, insomma.

Ecco quindi che sono partita alla volta del Taste of Milano: tra le altre, la mia missione era testare Assistent, la planetaria dal sapore tenuemente vintage che avevo fino ad allora rimirato soltanto da brochure.
Prima di parlarne, mi sono detta, voglio vederla all’opera.
Volevo ammirare l’incedere con dedizione del gancio nell’incordare gli impasti, contemplare la frusta piatta trasformare farina, uova, burro e zucchero in pasta frolla, lasciarmi incantare dalla soffice e candida nuvola in cui la frusta a filo trasforma la panna fresca.
Sono rimasta affacciata al bancone del laboratorio mamme-figli del Molino Vigevano a godermi i sorrisi dei bambini mentre la loro sfoglia prendeva forma, come un piccolo miracolo, senza sforzi.
Perchè un design accattivante non basta se non c’è funzionalità e Assistent non è (solo) un oggetto d’arredamento con cui impreziosire il ripiano della cucina: ben vengano quindi la luce a led che illumina le preparazioni, la doppia ciotola in acciaio inox che con le sue diverse capienze si adatta a appetiti di coppia o di comitiva, le dieci velocità regolabili per aggiungere sfumature da chef alle nostre preparazioni.
E come per un paio di intramontabili tacchi a spillo, caratteristica importante è la solidità, perchè a nessuno piace essere lasciato a piedi sul più bello della festa: il corpo in metallo pressofuso ne garantisce la robustezza e la rende una compagna in cucina duratura nel tempo.

La ciliegina sulla torta di questo viaggio di scoperta è stata la colazione della mattina successiva: cappuccino (rigorosamente di soia) e Mokaccina, preparata insieme alla brigata di Knam nella Electrolux Taste Bakery.
Stropicciarsi gli occhi, un pò per il sonno e un pò per la bellezza della sera prima, rimasta incastrata tra le ciglia.
E poi diciamocelo, esiste qualcosa di più soave di un risveglio a base di cioccolato?

Post (e torta!) gentilmente offerti da Electrolux: in fondo la ricetta!

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Credits: Taste of Milano

Ingredienti
per la frolla
200 g burro
200 g zucchero
75 g uova intere
3 g sale
1 baccello di vaniglia
8 g lievito in polvere
370 g farina debole
30 g cacao in polvere
per la crema pasticcera
1 l latte intero fresco
2 baccelli di vaniglia
240 g tuorli
170 g zucchero
60 g amido di mais
20 g farina di riso
per la ganache al cioccolato fondente
150 ml panna fresca
300 g cioccolato fondente 60%
per la crema al cioccolato e caffè
250 g crema pasticcera
250 g ganache al cioccolato fondente
30 g caffè solubile
per la ganache al cioccolato bianco
100 ml panna fresca
200 g cioccolato bianco
per la decorazione
50 g ganache al cioccolato fondente

Preparare la frolla lavorando il burro con lo zucchero e la vaniglia. Unire le uova, quindi il cacao, la farina, il lievito e il sale. Impastare il tutto e far riposare l’impasto per 30 minuti.

Versare il latte in una casseruola insieme alla stecca di vaniglia e mettere a sul fuoco. In una ciotola sbattere leggermente i tuorli con lo zucchero e aggiungere le farine setacciate. Stemperare il composto con un po’ di latte caldo e lavorare con la frusta.
Quando il latte bolle, eliminare la stecca di vaniglia e aggiungere il composto di uova e farina. Far cuocere il tutto fino a ottenere una consistenza densa e cremosa, continuando a mescolare con la frusta per evitare che si formino i grumi. Coprire con la pellicola e fare raffreddare.

Preparare la ganache al cioccolato fondente portando a bollore la panna in un pentolino, togliere dal fuoco e unirvi il cioccolato tritato. Amalgamare con una frusta finché non sarà del tutto emulsionata.
Preparare quindi la crema al cioccolato e caffè semplicemente mescolando la crema pasticcera, la ganache e il caffè con una frusta fino a ottenere una crema omogenea.

Stendere la frolla a 3 mm e foderare una tortiera da 20 cm, imburrata e infarinata. Farcire il guscio di frolla con la crema al cioccolato e caffè, fino a metà della tortiera. Cuocere a 175° per 35 minuti. Far raffreddare la torta.
Preparare la ganache al cioccolato bianco portando a bollore la panna in un pentolino e unire il cioccolato tritato. Amalgamare con una frusta, finché la ganache non sarà del tutto emulsionata.
Versare la ganache al cioccolato bianco all’interno della torta.

Per la decorazione, riempire un cornetto di carta con la ganache al cioccolato fondente e tracciare sulla torta una spirale, partendo dal centro. Con uno stuzzicadenti tracciare sei raggi sulla torta, partendo prima dal centro verso l’esterno e poi altri sei procedendo dall’esterno verso l’interno.

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L’Antica di Knam: frolla integrale, confettura di lamponi e ganache di cioccolato fondente

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Quante volte mi sono messa nei panni di altri, o almeno credevo di star facendolo davvero, e nel mentre mi sono ritrovata a sentenziare su cose che pensavo di immaginare quando in realtà era semplicemente impossibile farlo.
“Io non potrei mai”, “questo cambierebbe tutto”, “certo così è più semplice”.
Che non siamo tutti uguali, per quanto banale, è una delle tautologie più autentiche della storia.
Che pertanto le nostre reazioni, nelle medesime circostanze, possano differenziarsi è connaturato al nostro essere umani.
Può accadere che a un certo punto quello che pensa la gente possa non importare più, che si sia pronti a rinunciare a tutto quello che si è stati, a tutto ciò che si è costruito, in nome di qualcosa o di qualcuno. Ma anche che una difficoltà non faccia emergere necessariamente la forza interiore ma piuttosto le più profonde paure, che in certi frangenti ci si possa trovare ad arrendersi.
Il lato positivo è il prepotente sorprendersi, la brutale presa di coscienza di ciò che non si sapeva.
Il rovescio della medaglia sta nel toccare con mano che si sbaglia perfino quando si pensa di essere sicuri di qualcosa. Figuriamoci quando non lo si è.

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Photo credits: Anna Daverio

Ingredienti
per la frolla
200 gr farina integrale
100 gr farina tipo 1
180 gr burro
100 gr zucchero di canna integrale
un uovo
per la farcia
100 gr marmellata di lamponi senza zucchero
200 gr cioccolato fondente extra
100 gr panna fresca
per guarnire
lamponi freschi

Preparare la frolla impastando il burro a temperatura ambiente con le farine, lo zucchero e l’uovo.
Formare una palla e lasciar riposare in frigo, avvolta nella pellicola trasparente, almeno mezz’ora, poi stendere in una tortiera precedentemente imburrata e infarinata.
Bucherellare bene il fondo della frolla con una forchetta, spalmare uno strato di marmellata di lamponi e cuocere in forno statico, a 175 gradi, per 25 minuti.
Preparare la ganache portando a ebollizione la panna in un pentolino; togliere dal fuoco, versare il cioccolato ridotto a piccoli pezzi e girare bene con una frusta finchè sarà completamente sciolto e si otterrà una ganache lucida.
Sfornare la torta, lasciarla raffreddare. Colare la ganache in superficie facendo ruotare bene la torta perchè il cioccolato si distribuisca in uno strato sottile e uniforme.
Decorare con lamponi freschi appena prima di servire.

 

Con questa ricetta partecipo al contest Chocolat di Alchimia e Petitpatisserie in collaborazione con Babbi

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Muffin ai mirtilli e cioccolato

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Minuscole corde vocali inconsapevoli emettono a fatica il primo vagito, come a voler urlare che ehi, siamo arrivati, siamo qui.
Ancora tatuati dal sangue da cui ci stiamo separando, veniamo posti tra le braccia della persona che più incondizionatamente, inspiegabilmente ed eternamente ci amerà, per il resto dei suoi giorni.
Braccia che comprendono, perdonano, amano oltre ogni spigolo o lacuna.
Le sole in grado di lenire un trauma tanto intenso: ci investono luce, freddo, rumore, per nove mesi ovattati da un ventre che si è fatto scudo. E ora, stanco guerriero, fa di quelle braccia la prolunga del proprio potere terapeutico e protettore.
Forse è per questo non possiamo tollerare, nemmeno immaginare l’idea di vivere senza amore.
Ci è stato dato direttamente alla nascita, perderlo sarebbe contro natura. Troppo crudele.
Esigiamo di essere amati come il buio di notte, la neve a Natale, il caffè appena svegli.
Tu mi ami, non ti arrabbiare con me.
Se mi ami devi perdonarmi. Devi restare.
Tu devi amarmi, non puoi lasciarmi.

Come se l’amore fosse un diritto che non necessita meriti, un optional sempre incluso nel pacchetto. Qualcosa che si può pretendere. E invece rappresenta, semplicemente, il più sublime dei privilegi.

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Ingredienti
260 g farina
120 ml di latte parzialmente scremato
170 ml di yogurt greco
100 gr zucchero semolato fine
2 uova
80 g di burro
15 g lievito madre essiccato
100 g di gocce di cioccolato fondente
125 g di mirtilli congelati (da freschi)
un pizzico di sale

Fondere il burro e lasciarlo raffreddare.
Sbattere (non montare) le uova in una ciotola usando la frusta, unire il latte e lo yogurt e da ultimo il burro fuso.
A parte, mescolare la farina setacciata con il lievito, lo zucchero e il pizzico di sale.
Aggiungere i mirtilli ancora congelati e le gocce di cioccolato al composto secco.
Versare il composto umido e mescolare delicatamente, quel tanto che basta per amalgamare gli ingredienti. Se necessario, aggiungere altro latte.
Lavorare l’impasto il meno possibile, perchè i muffin restino soffici.
Versare negli appositi stampini (per me in silicone, altrimenti imbrurrati e infarinati) riempiendoli per 2/3 e cuocere in forno statico a 190° per 30 minuti.
Sfornare e far raffreddare su una gratella.
Conservare in una scatola di latta.

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Chocolate rolls

by 42 Comments

Essere creativi è la voce più divertente del verbo cucinare.
Materializzare sogni, la più tangibile del verbo inventare.
Apprendere, la più costruttiva del verbo sbagliare.
Rialzarsi, la più benaugurale del verbo fallire.
Comprendersi, la più spontanea del verbo essere famiglia.

Rendersi felici, supportarsi, costruire, completarsi, fidarsi, avere coraggio, pianificare, credere… sono tutte voci fondamentali dello stesso verbo (o almeno di come lo idealizzi tu). Sempre coniugate a due.
Eppure, tra queste ancelle manca la regina.
Quel miscelarsi di difesa, cura e custodia. Proteggere.
Per me è questa, senza mezzi termini, la voce più intensa e commovente del verbo amare.
E lo stesso, forse ancor di più, vale per la costola da cui ha origine: amarsi.

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Questa ricetta viene da casa di una delle più care amiche conosciute virtualmente attraverso la passione della cucina ed entrate con grazia a piè pari nella mia vita, quella “vera”.
E’ stata colonna sonora di alcune ore della sua attesa, la più dolce che si possa vivere. Rifarla, è stato un pò come vivere trepidamente questo momento accanto a lei.

Eccola di seguito, solo leggermente modificata in base alle mie disponibilità di ingredienti e attrezzatura

Ingredienti
400 gr farina tipo 2
250 gr latte parzialmente scremato
35 gr lievito madre secco
70 gr zucchero di canna + 2 cucchiai
un pizzico di sale
80 gr burro
la scorza di mezzo limone biologico
100 gr cioccolato extra fondente
100 gr cioccolato al latte

Nella ciotola dell’impastatrice versare farina setacciata, pizzico di sale, zucchero, lievito, scorza di limone grattuggiata e latte tiepido. Lavorare velocemente per amalgamare il tutto.
Aggiungere il burro a temperatura ambiente, tagliato in piccoli pezzi, facendo incorporare il precedente prima di aggiungerne uno nuovo.
Lavorare il tutto per 15-20 minuti con il gancio impastatore. L’impasto dovrà risultare liscio e ben elastico, si staccherà dalle pareti della ciotola restando ben incordato al gancio.
Con le mani, formare una palla, coprire la ciotola con la pellicola trasparente e lasciar lievitare nel forno spento con la luce accesa per almeno 4 ore.
Rovesciare l’impasto su un piano infarinato, stenderlo in forma rettangolare e ricoprire la superficie con i due cioccolati tritati grossolanamente e i 2 cucchiai di zucchero.
Bagnare i bordi con piccole pennellate d’acqua e arrotolare la pasta su se stessa, partendo dal lato lungo. Avvolgere il cilindro in pellicola trasparente (il mio era lungo, perciò l’ho diviso in due pezzi) e farlo riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Tagliare i cilindri in fette di circa 2,5/3 cm e posizionarle adiacenti in una tortiera. Coprire nuovamente con pellicola e far riposare ancora per un’ora.
Cuocere in forno statico a 170° C per 30-35 minuti.

Le mie note
– le brioches si possono surgelare, basterà estrarle dal congelatore la sera prima e passarle un attimo in forno la mattina per gustarle soffici e con il cioccolato ben cremoso
– se preferite, potete disporre le rondelle di impasto singolarmente, in stampi da muffin imburrati e infarinati
– la prossima volta, vorrei provare a spalmare l’impasto con una buona crema di nocciole o della marmellata, al posto di utilizzare la farcitura di cioccolato in scaglie

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Cake al cioccolato fondente e sale dolce di Cervia

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Una mattina qualunque, varchi la soglia dell’ufficio già in frenesia.
La sedia girevole è ancora sgradevolmente fredda. Mentre il Mac decide di carburare rimetti ordine tra i (pochi) oggetti che popolano l’ordine maniacale della tua scrivania.
Navighi distratta, in modalità anticiclopica: un occhio sul browser compie la rassegna dei tuoi blog preferiti, l’altro sul touchscreen distribuisce cuoricini su Instagram.
Alla faccia dell’iperstimolazione ti districhi mica male tra link, foto, video, hashtag e check in degli amici. Bombardata di informazioni tutte potenzialmente interessanti e allo stesso tempo tendenzialmente inutili, lo scroll arriva a una frase che ti colpisce come un pugno dritto in faccia.
Anzi, un pò più giù. Esattamente al centro del petto.
Ca va sans dire, non ricordi dove l’hai letta. Però ti è rimasta, e questo è abbastanza.

Non ci si può proteggere dalla sofferenza senza proteggersi anche dalla felicità.

Quante volte percorrere una strada dolorosa, è l’unico modo per tornare a vedere la luce? Anche quando nel cammino non ne filtra neanche un raggio, forse nemmeno crediamo più che in fondo possa splendere?
Quando dobbiamo stringerci, resistere, aggrapparci a quello che ci rende in grado di sopportare i cieli bui, in attesa della schiarita?
Quando invece dobbiamo arrenderci? Aprire la porta a questo dolore, entrarci con entrambi i piedi, lasciarci ferire, digerirlo perchè poi possa lasciare posto alla gioia?
Ci vuole un bel coraggio ad accettare di soffrire. Sia che si tratti di resistenza o resa.

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Quando ho in dispensa un ingrediente speciale, mi capita di fissarlo dalle ante con atteggiamento quasi reverenziale, pensando a come e quando potrò usarlo in modo abbastanza nobile.
Così, dopo l’acquisto di un capo tanto desiderato, ogni volta ho il timore di indossarlo, nel rischio che poi l’occasione non si riveli all’altezza.
La stessa sensazione l’ho percepita quando la mia amica Sara mi ha portato, come cadeaux dalle vacanze estive, un pacchetto del prezioso sale dolce di Cervia… e in effetti ci ho messo quasi tre mesi prima di decidere a cosa abbinarlo. So però che, da buona golosa come me, apprezzerà questo accostamento con il cioccolato!

Ingredienti
dose per uno stampo da plumcake
3 uova
150 gr farina di tipo 2
150 gr burro
100 gr zucchero di canna
50 gr zucchero semolato super fine
100 gr cioccolato fondente
50 gr cioccolato fondente al fleur de sel
mezza bustina di lievito vanigliato
sale dolce di Cervia qb

Sciogliere il burro e il cioccolato a pezzetti dolcemente in un pentolino. Mescolare bene e lasciar raffreddare il composto.
Montare le uova a lungo con gli zuccheri, fino a ottenre una massa chiara e spumosa.
Aggiungere la farina setacciata poco alla volta, mescolando bene, e infine il lievito.
Unire il composto di cioccolato, amalgamando con una spatola.
Imburrare e infarinare uno stampo da plumcake.
Creare il dolce alternando strati di impasto a pizzichi di sale. Ripetere fino a esaurimento e spolverare con poco sale anche in superficie.
Cuocere in forno statico a 180° per circa 45-50 minuti.
Sfornare su una gratella e far raffreddare prima di estrarre dallo stampo.

Liberamente tratta da questa ricetta del blog “Con le mani in pasta”

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Pancake d’autunno e smoothie alla pera

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Allinearsi a quello che “va” sembra la via più breve per avere mediamente successo oggi.
Come seguire una ricetta passo passo da un libro di cucina. Mancherà magari quel tocco creativo in più, ma difficile che il risultato sia un disastro totale.
Distinguersi, non per essere diversi per forza ma per incarnare veramente quel che si è, richiede certamente uno sforzo supplementare. Più carattere, più coraggio, più voglia di mettersi in gioco.
Ma quanto brillante può essere un contenuto autentico, costruito su misura da chi lo scrive, per chi lo leggerà?
Succede allora che, quando girovagando per la rete ti imbatti in qualcosa di nuovo, spicca subito.
Come un bindi sulla fronte di una bella donna indiana, la prima esplosione di una serie di fuochi d’artificio, la stella in cima all’albero di Natale.
Pepite per Tutti è un punto di vista inedito, personale. Brioso ma allo stesso tempo delicato.
Trasuda personalità, portandoti per mano su un sentiero che si snoda tra i gusti e i gesti di Ilaria e Andrea.
Raggruppa con grazia e savoir faire quei contenuti che – è sorprendente – su una lavagnetta virtuale avresti appuntato tu, esattamente così come sono.
E su questa lavagna, adesso, posso attaccare anche i miei post-it: da oggi sono contributor!
Lasciatemi stropicciare gli occhi, che ancora non ci credo.
Nel frattempo, per la ricetta vi rimando a Pepite per tutti

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Pavè al cioccolato fondente

by 44 Comments

E quando pensi di avere visto il peggio, la gente sa ancora stupirti.
In termini di povertà di spirito. E di intelletto.
Perché giocare pulito richiede una certa intelligenza e onestà.
Oltre a una minima capacità dialettica e una dose sufficiente di attributi.
Normale sia molto più facile nascondere la propria vigliaccheria dietro all’anonimato di un computer.
Ma poi succede che quando pensano di farti un dispetto, quando non si preoccupano di toccare il fondo del proprio squallore esclusivamente per cercare di farti soffrire, ti fanno invece un favore.

E proprio io, io che non sono mai riuscita ad accettare di essere aiutata da qualcuno, finalmente non mi sento sminuita nella mia autonomia se accetto il braccio che nelle difficoltà mi tende quella persona meravigliosa che è mio marito. Che ho trovato come si trovano i tesoro più preziosi, semplicemente smettendo di cercare.
Con il suo senso pratico e la sua intelligenza spiccata.
Lui che ha capito che anche se sono all’apparenza “una dura“, la cosa che mi rende forte per davvero è che lui mi trasmetta un senso di protezione.
Che lui non riesca a tollerare i miei occhi velati di lacrime.
Che si arrovelli senza sosta, cercando soluzioni all’impossibile, solo per tentare di farmi stare meglio.
E questo non lo rende soltanto un grande marito, lo rende un grande uomo.
Un vero uomo protegge la sua donna.

E’ indescrivibile la sicurezza che mi danno le sue mani, lunghe e affusolate. Perfette.
Mi sembra non esista cosa che non possa essere aggiustata, da quelle mani (e da quel cervello).
E quando mette noi due davanti al mondo, bè, io un pò principessa delle fiabe mi ci sento.
Non una donzella inerme rinchiusa in cima a una torre, ma una ragazza fortunata con i piedi per terra, l’amore che le fa la pelle bella e un trono comodo per due.
Io non mi sento meno forte ad appoggiarmi a lui. Mi sento semplicemente invincibile.

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Ingredienti:
300 gr cioccolato fondente al 72%
250 ml panna fresca non montata
50 gr burro
cacao amaro qb

Scaldare la panna in un pentolino a fuoco dolce, senza che raggiunga il bollore.
Togliere dal fuoco e far liquefare nella panna calda il burro tagliato a pezzetti molto piccoli, mescolando.
A parte, sciogliere anche il cioccolato a pezzetti, facendo bene attenzione a mantenere una temperatura massima di 45/50 gradi. Io l’ho sciolto nel microonde, procedendo a piccoli scatti a un massimo di 500 w e utilizzando un termometro da cucina (a ogni scatto mescolavo bene in modo che fosse il calore stesso del cioccolato a sciogliere i pezzi restanti; in totale non è servito più di un minuto e mezzo).
Unire i due composti mescolando a lungo, finchè tutto sia perfettamente omogeneo e lucido.
Versare in una piccola tortiera foderata almeno alla base di carta da forno e riporre in frigo tutta la notte.
Prima di servire il dolce estrarlo dal frigo, spolverarlo di cacao amaro e farlo riposare una ventina di minuti a temperatura ambiente.

Poichè l’aroma di cioccolato fondente è molto intenso e vagamente amaro, si sposa benissimo con la dolcezza delle fragole fresche o dei frutti di bosco.

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Crostata al cacao, crema di ricotta e pistacchi caramellati

by 61 Comments

Non l’ennesimo braccialetto per il tuo compleanno, non un libro nè una borsa quest’anno. Che con gli oggetti so essere terribilmente banale.
Se potessi regalarti le mie emozioni, ecco, quelle credo che ti piacerebbero davvero. Tutte in una scatola, ciascuna nella sua confezione, perchè non si confondano. Ti brillerebbero gli occhi mentre le scarti, non avresti bisogno di fingere meraviglia.
Vorrei poterti impacchettare la sensazione di quando a pranzo, la domenica, sgattaiolo in camera vostra per respirare il tuo profumo direttamente dal cuscino del lettone.
Il vanto che ho sempre provato quando in trasferta dei nonni, per le stradine del paese, le vecchiette mi fermavano dicendo “Ma tu sei la figlia di Antonella, vero? Sei identica a lei“.
L’infinita tenerezza nel ripensare a quel simbolino, un cestino di vimini, che mi avevi cucito come riconoscimento all’asilo; al Denver di polistirolo che mi avevi pazientemente sagomato e dipinto, che sapevi quanto mi avrebbe resa felice; alle torte di Mars e riso soffiato su cui puntualmente ti chiedevo di spegnere le candeline il 29 dicembre.
Il pungente orgoglio che provo per la forza che ho potuto ammirare in te, mio malgrado. Una lotta che hai vinto e che mi ricorda che palle quadre ha la mia mamma. Anche se hai cercato di proteggerci fin troppo e lo continui a fare. E ora mi basta sentirti starnutire per tremare.
L’ammirazione per il modo sincero e amorevole con cui ti prendi cura della nonna, anche se so quanto ti costa scontrarti ogni minuto con l’assenza di piccoli pezzi di lei. Ma anche in questo caso hai occhi non comuni, che ti consentono di distinguere le infinite manifestazioni di affetto che riesce ancora a dedicarci. Preziose e irrinunciabili.
La reticenza che ho nel chiamarti quando qualcosa non va, perchè so che basterebbe un “Pronto?” per sciogliermi nel pianto più inconsolabile.
Perchè tu sei la mia mamma, sei la voce che mi tocca il cuore, specialmente quando è turbato. Ma allo stesso modo so che parlare con te sa lenirmi tutte le ferite, non c’è nulla che tu non sappia sanare.
E allora inspiro e compongo il numero.
E nel pacchetto in fondo alla scatola, a chiusura di tutto, troveresti il desiderio di avere una gomma miracolosa, magica per davvero, capace di eliminare le volte che ti ho delusa, fatta arrabbiare e perfino ferita.
Come quella che ho comprato al Brico e uso per cancellare i segni sui muri.

Perché mestieri difficili come quello della mamma non ne esistono, ma non si finisce mai di imparare nemmeno a essere figlia.

E so che non riesco a renderti giustizia quanto meriti, mamma.
Tu amami lo stesso e perdonami, se puoi.

Ingredienti:
per la frolla
240 gr farina
150 gr burro
100 gr zucchero di canna
un uovo
due cucchiai di cacao amaro
per la farcia
200 gr ricotta
tre cucchiaini di crema di pistacchi di Bronte
tre cucchiai di zucchero a velo
per decorare
50 gr pistacchi
un cucchiaio di miele millefiori
un cucchiaio di zucchero di canna

Preparare la frolla impastando il burro a temperatura ambiente con farina, zucchero, cacao e l’uovo.
Formare una palla e lasciar riposare in frigo, avvolta nella pellicola trasparente, almeno mezz’ora.
Tostare i pistacchi in un pentolino antiaderente molto
caldo, senza aggiungere grassi, per 2 o 3 minuti. Passarli nel miele e
subito nello zucchero di canna.
Distribuirli su un foglio di carta da forno e lasciarli seccare.Preparare la farcia mescolando bene la ricotta con lo zucchero setacciato, per non formare grumi, e la crema di pistacchi. Assaggiare per regolare la quantità di zucchero, a seconda della crema che scegliete di usare.
Foderare uno stampo imburrato e infarinato (per me 22 cm) forando bene la base con una forchetta e creando dei bordi piuttosto alti che conterranno il ripieno. Cuocere in bianco a 180° per circa mezz’ora.
Lasciar raffreddare la base, completarla con la farcia e aggiungere i pistacchi caramellati come decorazione. Se possibile, far riposare una notte conservandola in frigorifero fino a 20 minuti prima di servirla.

Filed Under: dolci, ricette Tagged With: cioccolato, torte

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Cannella e Confetti

Margherita Daverio, alias Cannella e Confetti.
Classe '84, vivo a Milano e faccio la PR.
Per me cucina è carattere, brivido e poesia.
Sognatrice ad occhi aperti ed eccessiva negli affetti, vivo di istanti e di istinti.
Mi tengo stretta la famiglia, gli errori e i ricordi. Guardando sempre avanti, che la vita non si ferma. E tanto meno io.

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