Cannella e Confetti

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Kleftiko greco: agnello al forno con verdure

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Pochi posti al mondo mi riconciliano con me stessa come le isolette greche.
Ho un amore intenso per le Cicladi e in particolare per l’isola di Mykonos, mio primissimo punto di contatto quasi casuale con questa overdose di bianco e di blu.
Amo il suo caos lento, quel brulicare di vita rinvigorente e capace allo stesso tempo di non sopraffare mai, forse complice il fatto che la frequentiamo fuori dai momenti più gettonati dalla movida.
Un’isola in cui c’è spazio per tutti, per qualsiasi concetto di divertimento e per le esigenze di ogni bioritmo.
Un luogo in cui si rigenerano facilmente spirito e corpo, grazie anche al potere terapeutico dell’acqua salata e dei sapori della cucina locale.
Per le nostre cene con i piedi nella sabbia, io vado dritta sui prodotti del mare. Fabio invece scorre il menù al solo obiettivo di identificare lui, il kleftiko: un piatto tipico della zona di Mykonos a base di agnello e verdure, la cui lunga cottura rende la carne morbidissima e i sughi che si concentrano nel cartoccio succulenta.
Dopo svariate promesse da marinaio di riproporlo a casa, per fargli riassaporare il mood vacanza anche solo qualche istante, il tempo libero forzato di questa pandemia mi ha dato occasione di mantenere la parola data.

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Ingredienti
500 gr bocconcini di agnello
3 patate
1 cipolla dorata grande
1 peperone
una decina di pomodorini cherry
150 gr di feta
il succo di mezzo limone
pepe in grani
sale grosso
origano
timo
olio EVO

Condire la carne in una ciotola con l’olio, il succo di limone, il pepe in grani leggermente schiacciati e le erbe aromatiche. Mischiare bene con le mani in modo che i bocconcini si insaporiscano da tutti i lati.
Riporre in frigorifero a marinare per due ore nella ciotola, ben chiusa con la pellicola trasparente.
Tagliare a pezzi piuttosto grossi tutte le verdure, mischiarle e condirle con olio e sale (calcolando che la feta andrà ad aggiungere sapidità).
Mescolare le verdure insieme all’agnello e alla sua marinata.
Trasferire carne e verdure in due fogli di carta forno, ricoprirli con la feta a briciole e chiudere il tutto creando dei pacchetti da fermare in cima con lo spago da cucina.
Cuocere in forno statico a 160 gradi per 4 ore.
Servire ben caldo.

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PANETTONE CON UN CLICK: IL RE DELLA TAVOLA DI NATALE, A DOMICILIO

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Un’istituzione vera e propria della tradizione gastronomica lombarda, nonchè il re indiscusso della tavola delle feste: parliamo di lui, il panetùn.
Dolce simbolo della pasticceria meneghina, ha origini che rimandano a diverse storie – più o meno romantiche – ma quel che è certo è che già nel 1500 comparivano tracce sicure della sua presenza.
La profumata cupola lievitata, impreziosita da uvette e canditi, oggi è diffusa e reperibile quasi in tutto il mondo… eppure nessuno ne assaporerà una fetta con uguale trasporto e la stessa dolce nota malinconica dei milanesi.
Nell’incertezza del Natale che ci aspetta, quindi, tra i miei punti fermi c’è proprio lui: mr panettone.
Resta solo da scegliere quale quali acquistare e darmi da fare con l’ordine. Sono certa, quest’anno andrà particolarmente a ruba… abbiamo tutti voglia di quella tradizione che profuma di normalità.

I CLASSICI

Clivati

Nel laboratorio di Clivati, da oltre 50 anni, lievito madre e materie prime di altissima qualità si trasformano in sontuosi panettoni.
Ma anche il classico si innova e quest’anno in particolare lo fa attraverso il panettone al Vermouth e zenzero. Un candito più unico che raro, quello di Vermouth bianco Mancino, ottenuto attraverso una tecnica innovativa che per me resta fascino e mistero.
Insieme a lui, per i golosissimi come me ci sono anche tre versioni da sogno: la tre cioccolati, la marron glacè e la caffè e amaretto.
Si ordina attraverso il sito, via email o per telefono. Le spedizioni sono attive in tutta Italia e nel mondo.

Martesana

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Archiviato il classico, con cui non si sbaglia mai, vengo attratta come un’oasi nel deserto dalla versione speciale 2020 al pistacchio e cioccolato, la veneziana ai marron glacès, lo “strudel” (con mela candita aromatizzata alla cannella e da uvetta immersa nel marsala) e il Panetùn de l’Enzo, capolavoro farcito di marmellata di albicocche e copertura fondente (praticamente gusto sacher).
Posso dire senza alcun imbarazzo che non avrei alcuna difficoltà a mangiarli tutti e tre, da sola (ho mangiato più volte una torta intera per cena senza sforzi, ai tempi gloriosi dell’università).
E dato che – soprattutto quest’anno – dovremmo aver imparato che l’egoismo ci fa male alla salute, perchè non partecipare al “Panettone Sospeso”? Per ogni panettone acquistato all’interno dell’iniziativa, uno sarà offerto dalla pasticceria.
Per ordinare il vostro panettone preferito, usate il loro nuovo e-commerce.

Cucchi

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Un’altra firma classica della pasticceria milanese è senza dubbio quella di Cucchi, elegante meta dei golosi della città eletta Locale Storico d’Italia dal 2002. Qui il lievito non smette mai di essere rinfrescato: il panettone è infatti disponibile tutto l’anno.
Oltre alla versione classica si può scegliere quella con crema di marron glacé canditi, leggermente alcolico, quello solo uvetta e moscato e le varietà decorate.
Si puà acquistare e regalare attraverso la piattaforma Cosaporto.

YOUNG, WILD, FREE

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Pavè
Oltre alle versioni classica e al cioccolato, Pavè offre un’idea carina e ormai abbastanza gettonata anche come piccolo gift: quella dei “Panettoni per Due” (o per un single con tanta fame) preparati in vasocottura. Ben 5 diversi gusti: amarena e pasta di mandorle, caffè e cioccolato biondo, limone e gianduia, grano saraceno, pera candita e lampone e quattro cioccolati.
I panettoni si ordinano sul sito e si possono spedire in Italia e Europa. A Milano e hinterland la consegna è gratuita.

Ile douce

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Una pasticceria francese a regola d’arte, di quelle che appena varchi la soglia ti senti con un piede sugli Champs-Élysées, che sforna panettoni? Ebbene sì.
E – potrei metterci la mano sul fuoco – li prepara a regola d’arte, come tutto quello che i pastry chef de l’Ile douce sfornano quotidianamente.
La novità di quest’anno è poi il pandoro, tradizionale a 5 fasi di lievitazione, preparato con le stesse materie prime d’eccellenza del panettone.
Entrambi disponibili da 1 kg e in vasocottura da 280 gr circa, ordinabili a domicilio sul nuovissimo shop on line della pasticceria.

GLI STELLATI

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Cracco
Partiamo da Milano con il panettone di una delle istituzioni gastronomiche della città. La versione classica è affiancata dal panciliegia, preparato con i frutti della tenuta di famiglia, e quella golosissima all’albicocca e cioccolato.
Tutte vendute in una raffinata confezione di latta (un mio grande debole!) sullo shop dedicato.

Berton
In attesa di tornare a godermi il suo inimitabile menù brodi (io che il brodo classico lo detesto!) perchè non dare fiducia alla stella Michelin regalandosi il suo panettone?. Ottime materie prime e nessun conservante, semilavorato, aroma, grasso vegetale.

Cannavaciuolo
Un’intera linea di panettoni dalla lavorazione artigianale con “pirlatura” manuale: oltre al classico, il gianduia, il limoncello e il Vesuvio, guest star dei lievitati, farcito con crema di limone e scorze d’agrumi e glassato al cioccolato bianco con pezzetti di albicocca.

Cambiamo regione (non colore): l’outsider piemontese
Se l’hai provato non lo dimentichi: parlo del ristorante di Matteo Baronetto dello storico ristorante torinese “il Cambio”. E la sua pasticceria non è di certo da meno. Nell’attesa di potersi spostare tra regioni, per fortuna c’è lo shop on line.

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Eating out in trasferta: Il ristorante Lamberti ad Alassio

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La Liguria per me è un pò casa, da sempre.
L’ho frequentata fin da piccolissima e tornarci ha un buon sapore.
Uno dei miei posti del cuore è Alassio, con i palazzi colorati, il budello vivace in cui si alternano artigiani e boutique, il lungomare scandito dalle lucine dei locali.
Frequentandola da tempo, come è naturale, ho i miei porti sicuri… ma se c’è una cosa che mi piace è scoprire qualcosa di nuovo, in un posto che conosco bene.
Avevamo voglia di una cena un pò speciale, in questa fine estate tanto sospirata e che fatichiamo a lasciar andare.
Scorrendo tra i locali elencati Michelin, ci siamo fatti attirare dal ristorante Lamberti.
Si trova all’interno dell’omonimo hotel. Entrandoci, spicca un pò il contrasto tra un normale albergo tre stelle e un ristorante davvero raffinato, con una bella terrazza esterna.

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Come spesso scegliamo di fare, alla prima visita in un locale nuovo, abbiamo ordinato il menù degustazione per lasciare allo chef la possibilità di esprimersi al meglio.
In apertura ci è stata servita una tartare di tonno, insalatina trevisana, fragole alla vinaigrette di lamponi ed emulsione al mango: generalmente il sapore del tonno crudo è un pò aggressivo per i miei gusti, ma in questo caso le note dolci e agre in accompagnamento lo equilibravano benissimo. La materia prima di spiccata qualità e freschezza lo rendeva inoltre morbido al palato e piacevole.

Come secondo antipasto era prevista un’insalatina di astice cotto a bassa temperatura con avocado e pomodoro cuore di bue, su sfoglia di pane Guttiau. Qualità ottima, a livello di sapore si poteva aggiungere una nota che desse una spinta al tutto.

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Un contrasto di gusto eccellente quello del primo, dei ravioli ripieni di melone sfumati al Porto, su crema di fois gras e polpa di aragosta. Il profumo dolce e intenso del melone, l’amaro avvolgente della crema, la carne tenera e cotta a puntino dell’aragosta ne facevano un piatto davvero da “wow”.

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Molto bene anche la chiusura, con un filetto di orata brasato, fico caramellato e prosciutto San Daniele con riduzione al vino rosso. Il pesce era deliziosamente saporito e il fico morbido e dolce gli dava un ottimo contrasto.
Personalmente avrei preferito il prosciutto in altre forme, al posto delle fetta tagliata fresca, per esempio attraverso un’essiccatura e un utilizzo in polvere o panatura, per regalare al piatto un contrasto croccante (oltre a migliorarne l’aspetto estetico).

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Abbiamo accompagnato i piatti scegliendo dall’ampia lista dei vini un’ottima bottiglia di Apollonia di Federico Mencaroni, Verdicchio dei Castelli di Jesi Brut Millesimato che trascorre tra i 40 e i 50 mesi sui lieviti (che si è andata ad aggiungere a due calici di Trento DOC, omaggio gradito in apertura di cena).
Siamo usciti soddisfatti, sazi ma leggeri (adoro quando la cucina di un ristorante ti lascia questa sensazione, è una cosa piuttosto rara).
Il conto finale? Proporzionato alla qualità di quanto servito.

Si trova in Via Antonio Gramsci 57, Alassio
Tel. 0182.642747
Per altre info consultate il sito internet

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Cibo a domicilio: i food delivery provati in quarantena (che scelgo anche ora)

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Se c’è una cosa su cui non abbiamo certo risparmiato nei famosi mesi di lockdown, è il cibo.
Non lo facciamo mai a dire il vero, figuriamoci in un momento in cui per cause di forza maggiore bere e mangiare restavano tra i pochi modi a disposizione per distrarsi e viziarsi.
A inizio quarantena inoltre, per chi come noi ha sempre lavorato da casa full time e aveva francamente timore di avventurarsi nei supermercati, tra code e paura del contagio, far provviste era abbastanza problematico: i supermercati on line erano letteralmente presi d’assalto e confesso di aver fatto un sacco di notti in bianco alla ricerca dello slot perduto sul sito di Esselunga.
Il lato positivo di questa penuria è che abbiamo dovuto aguzzare ricerche e ingegno per garantirci qualcosa di buono sulla tavola (non prima di un paio di cene a base di lenticchie o latte e Nesquik, ultimi residui della dispensa pre Covid).

PRIMO TAGLIO
E-commerce di prodotti dell’eccellenza gastronomica campana, è stato uno dei protagonisti della nostra tavola di Pasqua.
Pazzesca la sezione dei formaggi freschi, in cui finalmente ho trovato la provola (quella vera!) e ottime mozzarelle, burrate ecc. Degni di nota anche i salumi (occhi a cuore per il capocollo tagliato fresco e consegnato sottovuoto) e i dolci della tradizione come babà, sfogliatelle e pastiera.
Spedizione precisa e puntuale, prodotti freschi preparati il giorno prima della consegna, prezzi davvero onesti.

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GELOPIE
Applicazione che riunisce alcune buone gelaterie milanesi, tra cui Baci Sottozero.
La convenienza cresce mano a mano che il peso della vaschetta sale, inutile specificare che ci siamo sacrificati a favore dell’economia di scala e difficilmente siamo rimasti sotto il kg 😉 Del resto il lusso di mangiare un maxi cono davanti alla tv, sapendo di potere perfino fare il bis all’occorrenza, per me è impagabile!
Mio gusto preferito indiscusso il Copenhagen, biscotto Lotus al caramello salato.
Si scarica gratis da Play Store o App Store

SPESA A CASA
Il sito consente di ordinare a domicilio diverse categorie di prodotti, tra cui la frutta e la verdura dell’Orto di Jack, che non ci ha mai delusi e i salumi squisiti di Sapori Solari, uno dei posti del cuore di Fabio.
In catalogo anche i panificati e i dolci da forno di Princi.
Non avrete certo bisogno dei miei consigli per lasciarvi tentare se scorrete il catalogo, ma li condivido ugualmente. Tra i salumi ho un debole per il prosciutto crudo affinato al Barolo, saporito senza essere mai stucchevole, mentre tra la frutta assegno menzione d’onore alle fragole: da anni non assaporavo quel gusto di fragola “vera”.

GUSTO DI BOTTEGA
Macelleria on line con consegna in 24/48 ore, gratis oltre i 30 euro.
La qualità dei prodotti si sente tutta, anche su tipologie di carne non dal sapore eccessivamente marcato, come per esempio la trita di tacchino che abbiamo messo sui nostri carichissimi nachos del Cinco de Mayo.
Abbiamo lasciato il cuore sull’arrosto di faraona ripieno, che abbiamo preparato una domenica, divorandolo in due in un solo pasto.

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UNES
(con Amazon Prime Now)

Ho un debole per questo supermercato, in particolare per la linea “Il viaggiator goloso” che è generalmente sinonimo di prodotti di qualità; in più, la consegna attraverso Amazon Prime Now ci ha concesso di non uscire mai per andare a fare la spesa durante la quarantena.
La comodità di scegliere l’orario tra diversi slot da due ore, fino a tarda sera, mi consentirà di continuare sicuramente a ordinare on line anche quando saremo tornati a pieno regime dato che non ho supermercati di questa catena nelle vicinanze.
Tra i miei preferiti i Plin, davvero ottimi per essere un prodotto non artigianale, il purè di patate super cremoso e i burger vegetali (in particolare quello con pomodoro, melanzane e quinoa).

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Nuna Soulfood

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Io e Fabio amiamo uscire spesso a cena.
E’ uno dei piaceri che abbiamo sempre condiviso, la coccola perfetta per quando vogliamo consolarci da una giornata pesante o il modo migliore di festeggiare e festeggiarci nella quotidianità.
Quando è il momento di scegliere dove andare, però, siamo sempre combattuti.
Essendo io un’indecisa per natura desidero andare sul sicuro e spesso preferisco tornare nei locali in cui so di trovarmi bene. Quando si tratta di cibo, la delusione per me è una cosa molto seria!
Al contrario, lui ama andare alla scoperta di posticini nuovi… è quasi un amante del brivido in confronto a me.
Negli ultimi mesi quindi mi sono imposta di sperimentare più spesso e, insieme a qualche fregatura, grazie a questa botta di audacia ho annoverato anche delle belle scoperte.

cannellaeconfetti_Nunasoulfood_Milano

Una delle più recenti è Nuna Soulfood, nell’elegante cornice di Porta Romana.
Il locale è minimal, con un arredo che mixa elementi naturali e industriali e la presenza di elementi decorativi come grandi cuscini colorati e molte piante che rendono l’ambiente accogliente.
E’ possibile accomodarsi anche sul bel bancone davanti alla cucina e mangiare ammirando la brigata dello chef Matteo Pancetti all’opera.

cannellaeconfetti_Nunasoulfood_Milano_bancone

Nuna si definisce un tapas bar, perchè ha un menù che non fa distinzione tra le portate ed è pensato per la condivisione (leggermente ostacolata dai tavoli di dimensioni davvero ridotte).
La cucina ha influenze esotiche e utilizza molti ingredienti della cultura asiatica, che insieme ad alcune influenze sud americane danno un twist ai piatti più tradizionali.
Il risultato è tuttavia sempre ben equilibrato, spezie e salse non coprono il sapore principale della materia prima, che è preziosa e trattata con estrema cura.

Cosa abbiamo assaggiato?
Un ceviche di capasanta che si scioglieva in bocca.
Un gustoso mini lobster roll, con insalata di astice e maionese piccante in un bao agli spinaci. poi diventati due, sia perchè erano piccini sia perchè ci sono piaciuti da impazzire.
Degli spiedini di polipo in salsa con patate.
Una picanha alla Rossini, con spuma di fois gras e al tartufo.

Abbiamo mangiato bene, provando nuovi accostamenti di sapori in un ambiente piacevole e con un servizio cordiale.
Il conto, considerando la dimensione delle portate, è medio-alto ma la sensazione di un utilizzo di ingredienti di prima qualità lo rende a mio parere giustificato.
Lo consiglierei senza dubbio per una cena di coppia o una serata al femminile e – data la carta dei cocktail – anche per un aperitivo al bancone o un drink dopo cena (tuttavia non assaggiare le proposte della cucina, ve lo dico, sarebbe un peccato).

Si trova in viale Monte Nero 34, Milano
Tel. 02.84211594
Per altre info pagina Facebook

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Antipasti facili per l’autunno

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Ci siamo: gli ultimi scampoli d’estate paiono essersi dati alla macchia e probabilmente la sera l’aria sarà troppo frizzantina per concederci di cenare sul balcone, relegandolo al massimo a un aperitivo.
Ma la voglia di concedersi momenti piacevoli in compagnia dele persone che amiamo e della buona tavola non conosce stagione e sono certa che non sarà fermata certo dalle prime foglie ingiallite.
L’autunno è una stagione ricchissima di sapori deliziosi che portano con sè la voglia di mettersi all’opera in cucina. E vogliamo mettere la piccola ebrezza di riaccendere il forno, dopo mesi di inattività causa caldo torrido?
Oggi vi consiglio tre antipasti perfetti per questi mesi, ovviamente semplici e veloci perchè non rubino troppo tempo ed energie alla bellezza dello stare insieme.

BRIE AL FORNO CON MIELE E ROSMARINO
Una di quelle portate che i commensali letteralmente si litigheranno, un successo assicurato che si prepara in un lampo e fa meravigliosamente scena.
Potete sperimentarne innumerevoli varianti aggiungendo al vostro brie le erbe aromatiche che preferite nonchè frutta secca o essiccata, marmellate, chutney, burri di frutta secca o cubetti di frutta fresca.
Per prepararlo, eliminate la carta e rimettete la forma nel suo contenitore. Incidete la superficie con piccoli tagli e inseritevi gli aghi di rosmarino. Fate cuocere in forno statico a 200 gradi per 10 minuti, sfornate e guarnite con una colata di miele millefiori.
Può essere servito già spalmato su dei crostini o delle patate lesse a fette, ma io amo presentarlo a tavola intero con una posata da portata perchè ognuno possa prenderne un pò più del necessario.

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Credit photo: The Merry Thought

HUMMUS DI ZUCCA
Uno dei miei apri-pasto perferiti, perfetto da preparare in anticipo e servire in dosi generose.
L’hummus può essere proposto in tantissime varianti e quella alla zucca è decisamente perfetta per una cena o pranzo d’autunno!
Basta frullare pari quantità di zucca cotta al forno o stufata e ceci scolati e ben sciacquati (circa 250 gr cad), due cucchiai di tahina e sale, pepe e succo di limone a piacimento. Un giro di paprika afumicata o dei semi di zucca a completare in superficie.
Se la consistenza dovesse risultare troppo densa per i vostri gusti, specialmente nel caso in cui la zucca asciughi molto in cottura, potete aggiustarla con poca acqua tiepida.

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Credit photo: What great grandma ate

BOCCONCINI D’UVA FARCITI
A questo punto alla nostra tavola manca solo un finger food, talmente facile da poterlo preparare anche insieme ai più piccoli!
Scegliete un grappolo di uva rosata dagli acini piuttosto grossi, divideteli in due privandoli dei semi interni e farciteli con del caprino lavorato a crema con erba cipollina tritata e una noce intera (se la trovate della varietà pecan, ancora meglio)

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Credit photo: The Inspired RD

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Mangiare pokè a Milano: la mia top 3

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Quanti come me amano il pokè, piatto di origine hawaiana a base di pesce crudo tagliato a pezzetti e abbinato a ingredienti sani, gustosi e sazianti?
Sarà anche ormai una moda, ma una ciotola fresca e piena di cose buone non è forse quello che si desidera in estate, come pausa dall’ufficio a pranzo o per una serata easy tra amici?
Oggi vi svelo i tre posti dove vado a colpo sicuro quando desidero mangiare un buon pokè a Milano.

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TEMAKINHO
Mio storico amore, che ovviamente non ha perso l’occasione di cavalcare questa nuova tendenza: da Temakinho il pokè viene proposto in tre varianti di pesce, più una veg.
Io amo molto il Poke de salmao completo con base di riso, avocado, alga wakame, mango, salmone, zenzero, salsa di soia, sesamo e guarnizione di erba cipollina.
La dimensione è sufficiente a saziare un appetito medio/piccolo, vi consiglio di dividere una porzione di ottimi gamberi fritti con salsa piccante alla banana mentre aspettate.

Location: via Giovanni Boccaccio 4
Prenotazione: sul sito
Prezzi: 11 – 16 euro

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NIMA SUSHI
Qui ho ordinato diversi uramaki ma i mix di sapori proposti non mi hanno mai convinta; in compenso sashimi, tartare e pokè sono davvero eccezionali!
Sono fedelissima al Poke salmon (riso, salmone, avocado, julienne di patata fritta, quinoa soffiata, salsa ponzu e maionese al wasabi) ma voglio presto dare una possibilità anche al Poke mix con la sua combinazione di riso, tonno, branzino, salmone, gambero, avocado, cavolo rosso, riso soffiato e maionese allo zafferano.
La porzione servita al tavolo è piccina, consiglio di abbinarla a un secondo piatto.
Discorso diverso se ordinate da asporto, in questo caso i poke sono componibili e decisamente più abbondanti, pensati come piatto unico.

Location: via Vittor Pisani
Prenotazione: sul sito o tramite app
Prezzi: 8 euro (in loco), da 9,90 la regular e da 12,90 euro la large (da asporto)

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MAUI POKE’
Locale dall’arredamento delizioso, di quelli con il potere terapeutico di farti sentire in vacanza appena ne varchi la soglia.
Maui pokè è un vero e proprio ristorantino, curato in ogni dettaglio (adoro le loro ceramiche!).
Qui le varianti offerte sono davvero tante, il mio to-go è il Mango special (notate una certa ricorrenza?) preparato con riso venere, cubetti di tonno, salmone e ombrina, ananas arrostito, avocado, nachos e salsa al mango.

Location: via S. Vittore al teatro 3
Prenotazione: telefonica o su The Fork
Prezzi: 11 – 16 euro

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Cus cus mediterraneo con tonno fresco, verdure e feta

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Mangiare sano, naturale e buono è il vero grande proposito che tutti dovremmo porci per iniziare con il piede giusto il nuovo anno a tavola.
No a panico post indigestione di panettone e soprattutto no a regimi da fame, che rischierebbero soltanto di rendere il nostro rientro alla normalità ancora più traumatico. Semplicemente, un’attenzione rinnovata a cosa introduciamo nella nostra alimentazione quotidiana dopo un pò di – assolutamente fisiologici – stravizi delle feste.
Parte del mio bottino natalizio è stato il libro “Superfood” di Jamie Oliver, di cui oggi vi propongo la prima ricetta, da me adattata negli ingredienti alla stagionalità. Un piatto unico ma sfizioso, tanto profumato da far respirare profumo d’estate anche nel cuore dei mesi invernali.

Ingredienti
  • 150 gr di cus cus integrale
  • 4 pomodori a grappolo ben maturi
  • una ventina di foglie di basilico fresco
  • il succo e la scorza di un limone
  • 200 gr di tonno fresco
  • due porri (nella ricetta originale, cipollotti)
  • 250 gr di spinacino fresco (nella ricetta originale, asparagi)
  • una manciata di capperi dissalati
  • 50 gr di feta
  • uno spicchio d’aglio
  • origano
  • noce moscata
  • peperoncino
  • sale e pepe qb
  • olio EVO

Preparare il condimento per il cus cus: frullare i pomodori tagliati a pezzi, il basilico, la scorza e il succo di limone. Aggiungere l’acqua, aggiustare di sale e pepe e versare il liquido ottenuto in una ciotola coprendo bene tutto il cus cus.
Lasciar rinvenire per un’ora poi mescolare con una forchetta perchè tutto risulti omogeneamente condito.

Tagliare il filetto di tonno a pezzetti e condirlo con un cucchiaio di olio EVO, pepe, origano, peperoncino noce moscata e uno spicchio d’aglio pelato e schiacciato.
Cuocere in una padella antiaderente a fiamma medio-alta per un paio di minuti per lato. Tenere in caldo. Nella stessa padella aggiungere un filo d’olio e ripassare i porri precedentemente affettati e cotti al vapore (per me 8 minuti in microonde alla massima potenza) e lo spinacino fresco per 3-4 minuti.

Comporre il piatto disponendo alla base il cus cus, poi le verdure e infine i cubetti di tonno.
Completare con la feta sbriciolata e un giro d’olio EVO a piacere.

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DIY: REGALI DI NATALE

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Diciamocelo, il più delle volte l’abito fa il monaco!
O quanto meno, la presentazione influisce tantissimo sullle prime impressioni ma anche sul giudizio generale che possiamo avere in merito a qualcosa che ci viene presentato, offerto, donato.
Il pacchetto regalo, per me, non è semplicemente una crocetta da spuntare nella to-do-list natalizia: è una vera e propria parte del dono stesso e in quanto tale va pensata e realizzata con cura e amore. Esattamente la stessa che metto nella scelta del regalo.
Il pacchetto rappresenta la congiunzione delle mie mani e di quelle di chi lo riceverà e deve quindi parlare del destinatario ma anche un pò di me.
Ogni anno quindi sono alla ricerca di nuove idee che rendano le mie confezioni regalo uniche, personali e graziose.
Per il 2019 ne ho selezionate alcune – guarda un pò – a tema food. Guardiamole insieme e poi mettiamoci all’opera!

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LE ERBE AROMATICHE
Per dare una nota profumatissima ai vostri pensieri natalizi, non c’è alleato migliore di salvia, alloro, rosmarino & Co.
L’unica pecca di questo tipo di confezione è che deve essere fatta last minute, per evitare che le foglie appassiscano e perdano profumo.

I PROFUMI DELL’INVERNO
Sempre in tema di pacchetti profumati, via libera a stecche di cannella, fette di agrumi essiccati e tutti quei profumi che fanno così tanto Natale!
Una variante meno classica? Tagliate delle fette sottili di mela rossa con la buccia e lasciatele seccare.

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I BISCOTTI
Per me Natale fa rima con sessioni di sbuffi di farina e forno acceso, profumo di frolla che invade la casa e briciole di biscotti ancora tiepidi sul pigiama.
Se riuscite a strappare qualche biscotto alle fauci della vostra famiglia potete usarlo come grazioso chiudipacco. Se siete bravi e pazienti potete azzardare qualche decoro con la ghiaccia reale (nel caso, guardate questa ricetta perfetta).

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GLI STAMPINI
In questo caso il cibo accorre in nostro aiuto per la decorazione senza diventare protagonista del pacchetto. Chi da bambino non ha mai usato le patate come stampino?
Tagliate una patata a metà per il senso della lunghezza e premete uno stampino di metallo epr biscotti della forma che preferite al centro della polpa.
Con un coltellino tagliate tutto il bordo lasciando solo la formina. Rimuovetela e avrete lo stampino pronto!

Credit photo: Pinterest, honestlyyum.com

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Insalate d’autunno: tre ricette facili e originali

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Ormai è cosa nota che per me pranzare (o cenare) con un’insalata è un’opzione tutt’altro che punitiva.
Certo, per soddisfare il palato e non incappare nella monotonia è importante variare nei gusti e nelle consistenze, scegliendo sempre ingredienti gustosi e di stagione che rendano la nostra insalata una scelta a tutti gli effetti gourmet.
Se poi ci mettiamo che le temperature di questi giorni, nonostante il maltempo, sono più in linea con una tiepida primavera che con un novembre inoltrato (con conseguente inibizione della voglia di minestrine tipica dei primi freddi) è il momento perfetto per proporvi tre tra le mie ricette preferite.

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credit: abeautifulplate.com

Insalata di radicchio, noci, pere e gorgonzola
Cominciamo da un’accoppiata classica, quella di noci e radicchio.
prepariamo innanzitutto il condimento, una vinaigrette composta da un cucchiaio di aceto balsamico, uno di succo di limone, uno di senape dolce e uno di sciroppo d’acero. Mischiamo il composto con due o tre cucchiai di olio extra vergine di oliva.
Tagliamo il radicchio sottile e aggiungiamolo alla rucola, in parti uguali.
Aggiungiamo le noci e condiamo il tutto con la vinaigrette preparata in precedenza.
Dividiamo in ciotole individuali, aggiungendo sopra ciascuna metà pera a fettine, lavata e privata del torsolo, e delle briciole di gorgonzola (sceglietene uno non troppo dolce nè cremoso).

cannellaeconfetti_insalata_autunno_zucca

credits: healthyalways.co.nz

Insalata di spinacino, zucca, feta e pinoli
Passiamo a un’altra grande protagonista dell’autunno: la zucca.
Iniziamo tagliando la polpa in cubetti e condendola con sale, olio extravergine di oliva e un pizzico di pepe. Disponiamola su una teglia ricoperta di carta da forno e lasciamo cuocere per circa 15-20 minuti a 200 gradi rigirandola a metà cottura. Lasciamo raffreddare.
Tostiamo i pinoli in un padellino antiaderente senza aggiungere grassi fino a quando saranno coloriti (a volte io li sostituisco con i semi di zucca).
In una ciotola, condiamo le foglie di spinacino lavate con due cucchiai d’olio extra vergine di oliva, uno di aceto balsamico e un filo di miele.
Aggiungiamo la zucca, i pinoli e la feta tagliata in piccoli pezzi.

cannellaeconfetti_insalata_autunno_mele

credit: recipetineats.com

Insalata di cavolo nero, mela, primosale, prosciutto crudo e melograno
Concludiamo con il botto, con un’insalata ricchissima.
Tagliamo a metà per il senso della lunghezza delle fette di prosciutto crudo e arrostiamole passandole su una piastra calda senza grassi.
Tagliamo il cavolo nero a strisce sottili e mescoliamolo con mela lavata a fettine e chicchi di melograno.
Condiamo il tutto con una vinaigrette composta da olio di due cucchiai d’olio extra vergine di oliva, uno di aceto di mele e un cucchiaino di sciroppo di agave o acero.
Saliamo, pepiamo e mescoliamo bene.
Aggiungiamo le fette croccanti di prosciutto, i semi di zucca e il primosale a cubetti.

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Cannella e Confetti

Margherita Daverio, alias Cannella e Confetti.
Classe '84, vivo a Milano e faccio la PR.
Per me cucina è carattere, brivido e poesia.
Sognatrice ad occhi aperti ed eccessiva negli affetti, vivo di istanti e di istinti.
Mi tengo stretta la famiglia, gli errori e i ricordi. Guardando sempre avanti, che la vita non si ferma. E tanto meno io.

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