Cannella e Confetti

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Kleftiko greco: agnello al forno con verdure

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Pochi posti al mondo mi riconciliano con me stessa come le isolette greche.
Ho un amore intenso per le Cicladi e in particolare per l’isola di Mykonos, mio primissimo punto di contatto quasi casuale con questa overdose di bianco e di blu.
Amo il suo caos lento, quel brulicare di vita rinvigorente e capace allo stesso tempo di non sopraffare mai, forse complice il fatto che la frequentiamo fuori dai momenti più gettonati dalla movida.
Un’isola in cui c’è spazio per tutti, per qualsiasi concetto di divertimento e per le esigenze di ogni bioritmo.
Un luogo in cui si rigenerano facilmente spirito e corpo, grazie anche al potere terapeutico dell’acqua salata e dei sapori della cucina locale.
Per le nostre cene con i piedi nella sabbia, io vado dritta sui prodotti del mare. Fabio invece scorre il menù al solo obiettivo di identificare lui, il kleftiko: un piatto tipico della zona di Mykonos a base di agnello e verdure, la cui lunga cottura rende la carne morbidissima e i sughi che si concentrano nel cartoccio succulenta.
Dopo svariate promesse da marinaio di riproporlo a casa, per fargli riassaporare il mood vacanza anche solo qualche istante, il tempo libero forzato di questa pandemia mi ha dato occasione di mantenere la parola data.

cannellaeconfetti_kleftiko_2.jpg

Ingredienti
500 gr bocconcini di agnello
3 patate
1 cipolla dorata grande
1 peperone
una decina di pomodorini cherry
150 gr di feta
il succo di mezzo limone
pepe in grani
sale grosso
origano
timo
olio EVO

Condire la carne in una ciotola con l’olio, il succo di limone, il pepe in grani leggermente schiacciati e le erbe aromatiche. Mischiare bene con le mani in modo che i bocconcini si insaporiscano da tutti i lati.
Riporre in frigorifero a marinare per due ore nella ciotola, ben chiusa con la pellicola trasparente.
Tagliare a pezzi piuttosto grossi tutte le verdure, mischiarle e condirle con olio e sale (calcolando che la feta andrà ad aggiungere sapidità).
Mescolare le verdure insieme all’agnello e alla sua marinata.
Trasferire carne e verdure in due fogli di carta forno, ricoprirli con la feta a briciole e chiudere il tutto creando dei pacchetti da fermare in cima con lo spago da cucina.
Cuocere in forno statico a 160 gradi per 4 ore.
Servire ben caldo.

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Cus cus mediterraneo con tonno fresco, verdure e feta

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Mangiare sano, naturale e buono è il vero grande proposito che tutti dovremmo porci per iniziare con il piede giusto il nuovo anno a tavola.
No a panico post indigestione di panettone e soprattutto no a regimi da fame, che rischierebbero soltanto di rendere il nostro rientro alla normalità ancora più traumatico. Semplicemente, un’attenzione rinnovata a cosa introduciamo nella nostra alimentazione quotidiana dopo un pò di – assolutamente fisiologici – stravizi delle feste.
Parte del mio bottino natalizio è stato il libro “Superfood” di Jamie Oliver, di cui oggi vi propongo la prima ricetta, da me adattata negli ingredienti alla stagionalità. Un piatto unico ma sfizioso, tanto profumato da far respirare profumo d’estate anche nel cuore dei mesi invernali.

Ingredienti
  • 150 gr di cus cus integrale
  • 4 pomodori a grappolo ben maturi
  • una ventina di foglie di basilico fresco
  • il succo e la scorza di un limone
  • 200 gr di tonno fresco
  • due porri (nella ricetta originale, cipollotti)
  • 250 gr di spinacino fresco (nella ricetta originale, asparagi)
  • una manciata di capperi dissalati
  • 50 gr di feta
  • uno spicchio d’aglio
  • origano
  • noce moscata
  • peperoncino
  • sale e pepe qb
  • olio EVO

Preparare il condimento per il cus cus: frullare i pomodori tagliati a pezzi, il basilico, la scorza e il succo di limone. Aggiungere l’acqua, aggiustare di sale e pepe e versare il liquido ottenuto in una ciotola coprendo bene tutto il cus cus.
Lasciar rinvenire per un’ora poi mescolare con una forchetta perchè tutto risulti omogeneamente condito.

Tagliare il filetto di tonno a pezzetti e condirlo con un cucchiaio di olio EVO, pepe, origano, peperoncino noce moscata e uno spicchio d’aglio pelato e schiacciato.
Cuocere in una padella antiaderente a fiamma medio-alta per un paio di minuti per lato. Tenere in caldo. Nella stessa padella aggiungere un filo d’olio e ripassare i porri precedentemente affettati e cotti al vapore (per me 8 minuti in microonde alla massima potenza) e lo spinacino fresco per 3-4 minuti.

Comporre il piatto disponendo alla base il cus cus, poi le verdure e infine i cubetti di tonno.
Completare con la feta sbriciolata e un giro d’olio EVO a piacere.

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Insalate d’autunno: tre ricette facili e originali

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Ormai è cosa nota che per me pranzare (o cenare) con un’insalata è un’opzione tutt’altro che punitiva.
Certo, per soddisfare il palato e non incappare nella monotonia è importante variare nei gusti e nelle consistenze, scegliendo sempre ingredienti gustosi e di stagione che rendano la nostra insalata una scelta a tutti gli effetti gourmet.
Se poi ci mettiamo che le temperature di questi giorni, nonostante il maltempo, sono più in linea con una tiepida primavera che con un novembre inoltrato (con conseguente inibizione della voglia di minestrine tipica dei primi freddi) è il momento perfetto per proporvi tre tra le mie ricette preferite.

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credit: abeautifulplate.com

Insalata di radicchio, noci, pere e gorgonzola
Cominciamo da un’accoppiata classica, quella di noci e radicchio.
prepariamo innanzitutto il condimento, una vinaigrette composta da un cucchiaio di aceto balsamico, uno di succo di limone, uno di senape dolce e uno di sciroppo d’acero. Mischiamo il composto con due o tre cucchiai di olio extra vergine di oliva.
Tagliamo il radicchio sottile e aggiungiamolo alla rucola, in parti uguali.
Aggiungiamo le noci e condiamo il tutto con la vinaigrette preparata in precedenza.
Dividiamo in ciotole individuali, aggiungendo sopra ciascuna metà pera a fettine, lavata e privata del torsolo, e delle briciole di gorgonzola (sceglietene uno non troppo dolce nè cremoso).

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credits: healthyalways.co.nz

Insalata di spinacino, zucca, feta e pinoli
Passiamo a un’altra grande protagonista dell’autunno: la zucca.
Iniziamo tagliando la polpa in cubetti e condendola con sale, olio extravergine di oliva e un pizzico di pepe. Disponiamola su una teglia ricoperta di carta da forno e lasciamo cuocere per circa 15-20 minuti a 200 gradi rigirandola a metà cottura. Lasciamo raffreddare.
Tostiamo i pinoli in un padellino antiaderente senza aggiungere grassi fino a quando saranno coloriti (a volte io li sostituisco con i semi di zucca).
In una ciotola, condiamo le foglie di spinacino lavate con due cucchiai d’olio extra vergine di oliva, uno di aceto balsamico e un filo di miele.
Aggiungiamo la zucca, i pinoli e la feta tagliata in piccoli pezzi.

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credit: recipetineats.com

Insalata di cavolo nero, mela, primosale, prosciutto crudo e melograno
Concludiamo con il botto, con un’insalata ricchissima.
Tagliamo a metà per il senso della lunghezza delle fette di prosciutto crudo e arrostiamole passandole su una piastra calda senza grassi.
Tagliamo il cavolo nero a strisce sottili e mescoliamolo con mela lavata a fettine e chicchi di melograno.
Condiamo il tutto con una vinaigrette composta da olio di due cucchiai d’olio extra vergine di oliva, uno di aceto di mele e un cucchiaino di sciroppo di agave o acero.
Saliamo, pepiamo e mescoliamo bene.
Aggiungiamo le fette croccanti di prosciutto, i semi di zucca e il primosale a cubetti.

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Farro con gamberoni, edamame, pomodorini e mandorle tostate

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Ah, l’estate. La stagione che rende bella anche la routine cittadina.
Svegliarsi con il cielo pieno di luce e innaffiare il basilico verde brillante.
Le passeggiate verso casa dopo il lavoro, quando il cielo è ancora chiaro e l’afa si è un pò dissolta.
Le cenette sul balcone al sesto piano con l’aria frizzantina, in coppia o con amici, davanti a un piatto fresco e un buon calice di vino bianco gelato.
Mai come durante i mesi estivi divento fan dei piatti conviviali, da preparare in anticipo e gustare freschi. Quelli che piacciono proprio a tutti, perfetti per godersi un momento easy in compagnia o per quelle sere in cui la voglia di stare ai fornelli proprio latita.
Le insalate di cereali sono uno dei miei must, meglio se impreziosite da ingredienti golosi e speciali.

Ingredienti
per 4 persone
240 gr di farro
20 pomodorini ciliegini
20 pomodori semisecchi sott’olio
500 gr di gamberoni argentini
2000 gr di edamame
60 gr mandorle
zeste di limone
olio EVO
sale e pepe qb
foglie di menta fresca

Lessare il farro in acqua salata per il tempo di cottura indicato. Scolarlo e passarlo sotto l’acqua fredda per fermarne la cottura. Lessare anche gli edamame.
Pulire i gamberoni eliminando i carapaci, le teste e gli intestini.
Tuffarli in acqua bollente un paio di minuti e scolarli.
Tagliare a pezzetti i pomodori secchi. Fare i pomodorini ciliegini in quattro, lasciarli scolare dal loro liquido di vegetazione e aggiungere entrambi i pomodori al farro. Aggiungere anche edamame e gamberoni ormai freddi.
Condire il tutto con sale, pepe, olio EVO e zeste di limone.
Tritare le mandorle in grossi pezzi e tostarle in un padellino antiaderente ben caldo, senza aggiungere grassi. Distribuirne la metà all’interno mescolando bene e usare quelle restante per la decorazione dei piatti insieme a qualche foglia di menta.

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Risotto leggero alle mele Golden e gorgonzola di capra

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Da bambina uno dei motivi per cui adoravo cenare a casa della nonna era l’immancabile tazza di latte al posto del primo (a cui premettevo un rosso uovo sbattuto con lo zucchero, giusto per un carico di energia supplementare, ma questa è un’altra storia).
Ripensandoci, la combinazione era decisamente per stomaci forti, o forse ero io molto meno delicata rispetto ad adesso. Anche solo pensare di ingurgitare un bicchiere di latte, ora, mi blocca la digestione. Sbarramento totale.
Prima dell’avvento delle alternative vegetali, su cui non apro parentesi per amor di sintesi, la soluzione per me era il latte di capra: più magro e digeribile rispetto a quello vaccino e con un alto contenuto di vitamine, una vera mano santa per il mio stomaco.
Anche per i derivati stesso discorso; dei formaggi in particolare sono diventata irrimediabilmente golosa.
Mentre mi aggiravo in cucina domenica mattina, ipnotizzata dall’aroma delle mele che si sprigionava dal cestino della frutta, ho deciso che il nostro pranzo della domenica avrebbe avuto quel profumo.
Un occhio al frigo, che a dirla tutta risentiva di una eco importante, ed ecco provvidenziale uno dei miei adorati formaggi di capra farmi l’occhiolino dall’ultimo ripiano.
Dati i bagordi della sera precedente ho optato per un risotto leggero, senza soffritto (quanto sono cambiata dai golosi e gloriosi – ma anche no – tempi di cui vi parlavo sopra) e senza grassi aggiunti.
La nota dolce e aromatica della mela bilancia quella più marcata del latte caprino rendendo il piatto morbido ed equilibrato.

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Ingredienti
per due/tre persone
brodo vegetale
due mele Golden Delicious Val Venosta
180 gr di riso Carnaroli
100 gr di gorgonzola di capra
40 gr di parmigiano reggiano
pepe
noce moscata
timo fresco
qualche spicchio di mela

Preparare il brodo vegetale mettendo in una pentola d’acqua fredda prezzemolo e alloro con le verdure sbucciate e tagliate a metà (per me sedano, carota, pomodoro e cipolla ma potete usare la verdura e gli aromi che preferite). Portare a bollore e lasciar cuocere per un’ora a fiamma moderata. Aggiustare di sale e filtrare il brodo.
Sbucciare le mele, tagliarle a pezzettoni e cuocerle a vapore – in pentola o a microonde – per qualche minuto, finchè saranno tenere. Frullarle con il minipimer fino a ottenere una salsa liscia e vellutata, aggiustare di pepe e noce moscata e tenere da parte.

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Tostare il riso sulla pentola calda, quando i chicchi saranno ben tostati iniziare a bagnare con il brodo caldo portando a cottura.
Un minuto prima di spegnere, aggiungere la salsa di mele e mescolare bene facendo evaporare eventuale umidità in eccesso.

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Fuori fuoco, aggiungere al riso il gorgonzola tagliato a pezzetti e il parmigiano grattuggiato fine. Chiudere la pentola con il coperchio e lasciare riposare un paio di minuti.
Mescolare il riso per mantecarlo, distribuirlo nei piatti decorando con qualche foglia di timo fresco e un paio di spicchi di mela.

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Questo post è offerto da Mela Val Venosta

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Cous cous di cavolfiore e mele Golden delicious al curry con ceci arrosto alla paprika e mirtilli

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Ci stiamo avvicinando al disgelo, il cielo resta chiaro sempre più a lungo e i bikini iniziano a stiracchiarsi nei cassetti più reconditi dei nostri armadi dopo il meritato letargo invernale.
E’ tempo di mettersi una mano sulla bocca cuore e mandare in scena su pentole e padelle versioni alternative, leggere ma non punitive, dei piatti più golosi.
Perchè se tenersi in forma è cosa buona e giusta, specialmente a livello di salute, mangiare deve pur sempre restare un piacere.
E nessuna rivisitazione, nella mia cucina, andrà mai a discapito del gusto e della soddisfazione a tavola.
Fatte queste dovute premesse oggi vi propongo un piatto low carb, adatto anche a celiaci, vegetariani e vegani. Praticamente perfetto per non scontentare nessuno.
Per prepararlo ho usato le mele Golden delicious, varietà principale della Val Venosta: il sapore del cavolfiore e l’aroma del curry si sposano perfettamente con dolcezza e il pizzico di acidità di questi frutti.
Come omaggio alla terra natia di queste mele ho voluto abbinarvi il cavolfiore e i mirtilli, ortaggi che i contadini venostani coltivano con la stessa passione e dedizione.

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Ingredienti
per due persone
mezzo cavolfiore
una mela Golden delicious Valvenosta
uno scalogno
125 gr ceci lessati
mirtilli
tre cucchiai d’olio EVO
due cucchiai di curry
due cucchiai di paprika dolce
sale e pepe qb
due foglie di menta fresca

Sciacquare i ceci sotto l’acqua corrente, asciugarli e mescolarli in una ciotola con un cucchiaio di olio extravergine di oliva, due cucchiai di paprika dolce e un pizzico di sale. Disporli su una teglia e cuocere in forno statico a 200 gradi per circa mezz’ora.

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Lavare accuratamente la mela e il cavolfiore.
Staccare le cimette del cavolfiore e tagliarle a metà, inserirle nel mixer e frullare a brevi scatti fino a ottenerne delle briciole.
Tagliare a dadini la mela Golden delicious, con la sua buccia.

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In una padella antiaderente far soffriggere uno scalogno tagliato sottile in un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva.
Aggiungere il cavolfiore e le mele e cuocere per circa 4 minuti.

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Impiattare il couscous guarnendolo con i ceci arrosto e i mirtilli e completando con una foglia di menta.
Gustare tiepido o freddo.
Può essere servito come piatto unico, per un pasto leggero, o come antipasto.

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Questo post è offerto da Mela Val Venosta

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Avocado toast: la mia non ricetta per il brunch

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Quando il tempo scarseggia e gli impegni, tra dovere e piacere, mi tengono lontana dalla cucina finisce che la latitanza da queste pagine diventa davvero eterna.
Nei pochi pasti che consumo a casa non ho davvero occasione di assemblare set e scattare foto decenti, e in aggiunta il più delle volte mi dico “dai Marghe, non puoi mica pubblicarla, non è una ricetta questa!”.
Stavolta però ho scacciato queste voci che mi ronzavano in testa, come si fa la notte con una zanzara noiosa. Perchè un avotoast fatto a regola d’arte, in fondo, non è certo cosa da disdegnare.
Certo, oltre a essere una vera e propria star di Instagram, è anche uno dei soggetti triti e ritriti ultimamente su blog e riviste, nonchè sui menu dei locali più modaioli.
A mia discolpa però va detto che l’amore tra me e l’avocado dura da tempi immemorabili, quando ancora facevo l’Università e questo frutto burroso era sconosciuto ai più, di certo non un food trend.

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Ingredienti
per ciascun toast
pane a fette (per me di tipo siciliano)
un avocado maturo
succo di limone
sale & pepe
paprika affumicata

Aprire a metà l’avocado incidendolo con un coltello per la lunghezza, staccare il nocciolo e prelevare la polpa con un cucchiaio.
Affettare il pane e tostarlo su una piastra ben calda, a fiamma media.
Preparare nel frattempo la crema: in una ciotolina lavorare la polpa dell’avocado con un paio di gocce di succo di limone, sale e pepe a piacere.
Spalmare sulla fetta di pane ancora calda e guarnire con paprika affumicata.
A piacere, per fare diventare il piatto più completo e sostanzioso, si può aggiungere in superficie un uovo al tegamino o pochè (ma io detesto il tuorlo d’uovo).

Alcuni tips:

  • la varietà di avocado che preferisco è la Hass, originaria della California, che ha frutti piccoli e dalla buccia rugosa e scura
  • per scegliere l’avocado, rimuovete il picciolo (se il frutto è maturo non avrete alcuna difficoltà) e osservate il colore della buccia sottostante che deve essere verde-gialla, nè gialla pallida nè marrone
  • un’altra prova utile si basa sull’osservare la consistenza del frutto: premendo con il polpastrello la buccia dovrebbe cedere leggermente
  • il pane più adatto per questo tipo di preparazione ha la mollica compatta e piuttosto asciutta, che consente una tostatura rapida senza rischiare di bruciare la fetta
  • lo spessore del pane va a piacere, io preferisco sia piuttosto sottile sia per non prevaricare il sapore del condimento, sia perchè possa tostare in modo uniforme, rimanendo croccantissimo
  • le gocce di limone possono aiutare a mantenere il colore della crema di avocado brillante, tuttavia suggerisco di prepararla solo all’ultimo: ci si mette davvero un minuto!

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Crostata di riso con verdure al forno e stracciatella

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“Ma tu mi ami?”chiese Alice.
“No, non ti amo.” rispose il Bianconiglio.
Alice corrugò la fronte ed iniziò a sfregarsi nervosamente le mani, come faceva sempre quando si sentiva ferita.

“Ecco, vedi? – disse il Bianconiglio – Ora ti starai chiedendo quale sia la tua colpa, perché non riesca a volerti almeno un po’ di bene, cosa ti renda così imperfetta, frammentata. Proprio per questo non posso amarti. Perché ci saranno giorni nei quali sarò stanco, adirato, con la testa tra le nuvole e ti ferirò. Ogni giorno accade di calpestare i sentimenti per noia, sbadataggine, incomprensione. Ma se non ti ami almeno un po’, se non crei una corazza di pura gioia intorno al tuo cuore, i miei deboli dardi si faranno letali e ti distruggeranno. La prima volta che ti ho incontrata ho fatto un patto con me stesso: mi sarei impedito di amarti fino a che non avessi imparato tu per prima a sentirti preziosa per te stessa. Perciò Alice no, non ti amo. Non posso farlo.“

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Questa torta salata non convenzionale può essere consumata come antipasto, primo piatto o piatto unico. E’ adatta inoltre a vegetariani e celiaci.
Ricetta adattata dalla crostata di riso di Timoebasilico.

Ingredienti
per la base
250 gr di riso arborio
3 uova
70 gr di parmigiano reggiano
circa 20 olive verdi denocciolate
sale e pepe qb
burro
pangrattato (farina di riso per la versione gluten free)
per la guarnizione
tre zucchine
mezzo mazzo di asparagi
una ventina di pomodorini cherry
timo semisecco
erbette di provenza essiccate
olio EVO
pepe multibacca
sale
300 gr di stracciatella

Lessare il riso al dente in acqua bollente salata (15 minuti) e scolarlo sotto l’acqua fredda.
Tritare le olive e mischiarle al riso.
Sbattere le uova con il sale e il pepe. Grattuggiare il parmigiano e aggiungerlo.
Mischiare il riso con il composto di uova e amalgamare bene.
Imburrare una tortiera (per me rotonda con diametro 22 cm) e cospargerla di pangrattato. Creare uno strato uniforme con il riso e cuocere in forno a 180 gradi per circa 35-40 minuti.
Lavare bene tutte le verdure (mantenere i piccioli sui pomodorini).
Tagliare le zucchine a bastoncino, gli asparagi – privati delle basi più coriacee – in tre parti e lasciare i pomodorini interi. In una ciotola condire ciascuna verdura separatamente con sale, pepe, erbe aromatiche e olio EVO.
Disporre, sempre separatamente, su una teglia rivestita di carta da forno e cuocere per circa 20 minuti a 200 gradi in forno statico.
Sfornare la base e far intiepidire.
Guarnire con la stracciatella e disporvi sopra le verdure al forno.

Note:

  • la crostata di riso con verdure al forno e stracciatella si può preparare anche in anticipo, se necessario, avendo cura di riscaldare leggermente la base prima di servirla e guarnendola solo all’ultimo
  • la base ha un gusto molto delicato, che può essere arricchito usando percorino al posto del parmigiano oppure aggiungendo capperi o pomodori secchi al trito di olive
  • al posto della stracciatella è possibile usare – a crudo – ricotta di bufala o mozzarella di bufala a pezzetti, oppure provolone dolce o scamorza (in questo caso passare la crostata altri due minuti in forno per far sciogliere il formaggio)

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Teglia di verdure invernali al forno

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Qualche volta il destino assomiglia a una tempesta di sabbia che muta incessantemente la direzione del percorso. Per evitarlo modifichi la tua andatura e il vento la cambia anch’esso, per seguirti meglio.
Tu allora cambi di nuovo e subito quello lo fa di riflesso, per adattarsi al tuo passo.
Questo si ripete infinite volte, come una danza sinistra.
Perché quel vento non è qualcosa che è arrivato da lontano, indipendente da te.
È qualcosa che hai dentro. Quel vento sei tu.
Perciò l’unica cosa che puoi fare è entrarci, in quel vento.
Camminando dritto e chiudendo forte gli occhi per non far entrare la sabbia.

[Haruki Murakami]

Ingredienti
mezzo cavolfiore
250 gr polpa di zucca
una patata dolce americana
7/8 patate novelle da forno
una grossa cipolla rossa
3 carote
sale alla salvia
timo semi-secco
pepe multibacca
paprika
olio EVO

Lavare bene le patate novelle e tagliarle a fette lasciando la buccia.
Pelare la patata americana, ricavarne degli spicchi.
Cuocere a vapore circa 5 minuti entrambi i tipi di patate.
Tagliare le cime del cavolfiore, la zucca, le carote e la cipolla rossa a fette.
Riporre tutte le verdure in una boule e condirle con sale, pepe, timo, paprika e olio EVO.
Mescolare bene, poi disporre su una placca ricoperta di carta da forno in un solo strato.
Cuocere in forno statico a 200 gradi per circa 30/35 minuti.
Servire le verdure calde, come contorno; in alternativa – o se avete avanzi – potete ricavarne un’insalata, lasciata riposare almeno mezza giornata in frigorifero e condita con una vinaigrette di olio, limone e senape in grani.

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Paella mista

by 18 Comments

Dicembre ieri era la gara con mia sorella in macchina a chi avvistava più lucine su finestre e balconi.
Il presepe che mia nonna allestiva sulla credenza della sala di pranzo, ogni anno con un nuovo animaletto (spesso troppo moderno) sul prato.
Il calendario dell’avvento e il rito serale dell’apertura della casellina, che spesso simulavo di dimenticare per avere doppio cioccolatino da mangiare l’indomani (le cose buone vanno mangiate due a due).
L’entusiasmo spasmodico di noi bambine mentre papà riesumava dalla cantina l’albero di Natale.
I biscotti per Babbo Natale e le carote per le renne, posati sul tavolino vicino all’albero la notte della Vigilia.
Il divano di pelle dei nonni colmo di regali il 26, tra cui ovviamente campeggiava un maxi sacchetto di dolcetti (aspettare la befana sarebbe stato troppo mainstream).
Andare a casa delle vicine che vivevano da sole la mattina del 25, anche se onestamente non vedevo l’ora di levare le tende perchè ero terrorizzata dal loro gatto (e lui lo sapeva!).
I pranzi di famiglia nella taverna dello zio, la cura con cui apparecchiava la tavola riempiendola di candele di cui mio cugino puntualmente rovesciava la cera bollente.
Il film Disney di Natale al cinema (i popcorn no, che nemmeno allora mi piacevano) e la poltrona che si chiudeva risucchiando mia sorella, ancora troppo leggera .
Sognare, tra panettoni e pandori, la torta di Mars e Coco Pops che mamma avrebbe preparato per il mio compleanno (che diciamolo, il Coco Pops era il cheatmeal di tutti i bambini).
Fare i conti per capire in quale giorno della settimana sarebbe appunto caduto il 29, sperando che papà non fosse reperibile o di guardia.

Dicembre oggi è i file Excell per i regali, che io compro quasi esclusivamente on line e con quanto più anticipo possibile (va da sé che il planning è vitale).
La scatola di cartone piena di nastri, mollettine, pigne e rametti che aspetto di schiudere tutto l’anno e la bellezza nel mettermi dopo cena – con questi piccoli tesori – a preparare uno per uno i pacchetti regalo (anche se non è che mi vengano ’sta meraviglia, siamo sinceri).
Sfornare teglie di biscotti e pani dolci alla cannella, rigorosamente durante le sere più fredde.
Trasformare casa in una piccola Las Vegas, che le lucine non sono mai abbastanza e c’è sempre un angolo ancora troppo buio.
Le playlist a tema su Spotify ascoltate in loop già dai primi di novembre.
Il maglione rosso con la renna di paillettes dorate (che la sobrietà non è mai il mio forte, figuriamoci a Natale).
Passeggiare per la città con il solo scopo di riempirmi gli occhi delle luminarie del centro; che in questo, a pensarci bene, non è cambiato poi molto da quegli avvistamenti con mia sorella attraverso i vetri della Mondeo.

paella_1

Ingredienti
(per 4 persone)
300 gr di riso
una cipolla bianca
400 gr peperoncini dolci
250 gr piselli
un petto di pollo
brodo di pesce
300 gr gamberi puliti
300 gr anelli di totano
una trentina di cozze
una bustina di zafferano
olio EVO
sale e pepe
paprika

paella_2

In una paellera (o padella non antiaderente, ampia e con i bordi bassi) soffriggere nell’olio caldo la cipolla tagliata sottile.
Tagliare a fettine i peperoncini e unirli al soffritto, poi aggiungere un pochino d’acqua e farli ammalvire per qualche minuto. Rosoloare il pollo a pezzetti nella padella, con un filo d’olio supplementare. Unire i piselli (i miei erano surgelati), poi il riso.
Salare, pepare e aggiustare di paprika, mescolando il tutto.
Coprire con il brodo ottenuto facendo bollire verdure e carapaci dei gamberi. Aggiungere lo zafferano.
Far cuocere in tutto circa 15-18 minuti.
A circa metà cottura unire nell’ordine gli anelli di calamaro (i miei, piuttosto grandi, hanno dovuto cuocere una decina di minuti), infine le cozze e i gamberi che dovranno cuocere pochissimi minuti. Se necessario coprire con altro brodo. Non mescolare.
Servire calda.

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Cannella e Confetti

Margherita Daverio, alias Cannella e Confetti.
Classe '84, vivo a Milano e faccio la PR.
Per me cucina è carattere, brivido e poesia.
Sognatrice ad occhi aperti ed eccessiva negli affetti, vivo di istanti e di istinti.
Mi tengo stretta la famiglia, gli errori e i ricordi. Guardando sempre avanti, che la vita non si ferma. E tanto meno io.

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