Il quartiere di Porta Romana è uno di quelli che per ragioni logistiche frequento meno, nonostante mi piaccia moltissimo. Per fortuna mi capita di rimediare… e di farlo in grande stile!
Lo scorso weekend sono stata da Dhole, cocktail bar con cucina che offre drink e ristorazione di livello. E se ho deciso di parlarvene qui, è perchè è stata decisamente una bella scoperta.
Ho sperimentato la formula brunch che prevede una entrée dolce, un piatto a base di uova e una portata principale da scegliere tra tre alternative (una delle quali vegetariana).
Per iniziare abbiamo assaggiato il dorayaki con crema di azuki (fagioli rossi giapponesi da cui si ottiene una composta delicatamente dolce) e il pancake con composta di fichi, le due proposte di entrée del menù.
Ci siamo poi deliziati con le uova pochè, servite con salsa olandese su un bun morbido nelle tre versioni benedict (con bacon), royale (con salmone affumicato) e florentine (con asparagi e tartufo estivo): talmente buone che per resistere alla tentazione del bis ho dovuto invocare tutta la mia forza di volontà, quasi come se fosse un super potere.
Le contaminazioni asiatiche del menù sono guizzi delicati, firme dello chef che personalizzano il piatto senza renderlo però eccessivamente complesso.
Nel caso della wok di manzo e taro con cipollotto fresco e pepe sichuan, per esempio, il richiamo orientale era chiaro e gustoso senza peccare di troppa intensità.
Allo stesso modo, il tocco di zenzero della crema di carote del mio piatto vegetariano (flan di zucchine, scrigno di patata e insalatina di finocchi, arance e mentuccia) era gradevolmente delicato.
Acqua, spremuta fresca d’arancia e caffè sono inclusi nei 27 euro, un prezzo del tutto in linea con la qualità degli ingredienti e la proposta gastronomica non banale.
Come nel caso del “fratello maggiore” Eppol, locale di Porta Venezia che amo incondizionatamente, appare forte e chiara la voglia di non lasciare nulla al caso. Di curare l’ambiente in ogni singolo dettaglio per ottenere un risultato gradevolmente scenografico, di quel trendy che attira senza mettere in soggezione.
Il bancone, che domina la sala, fa capire subito che da Dhole sarebbe un peccato fermarsi al classico calice di vino. Punto indiscusso di forza sono infatti i cocktail, creati ad hoc dai mixologist Maximiliano Ruiz e Milo Occhipinti, giocando con ingredienti inusuali quali spezie, bacche, addirittura marshmallows.
La cosa che mi ha conquistata in assoluto è il fatto che ogni drink abbia una vera e propria sua storia d’origine, da farsi raccontare dal barman come se fosse una favola della buonanotte o leggere direttamente sul menù.
A chi è adatto
Perfetto in coppia ma anche con le amiche, per chi ama godersi la tavola senza fretta… lasciandosi avvicinare da qualche nuovo sapore
Quanto si spende
Per la formula brunch il prezzo è fisso a 27 euro. Sul sito è disponibile il menù alla carta con relativi prezzi.
I cocktail costano 12-14 euro
Dove si trova
Dhole è a Milano in via Gerolamo Tiraboschi, 2