La caccia nei boschi del Varesotto, la domenica pomeriggio.
Imparare ad aprire i ricci con i piedi per non pungersi le dita.
Il nonno davanti al camino e la cantina che profuma di fuoco.
Il giro di sale in superficie, firma inconfondibile della nonna.
I polpastrelli anneriti dopo aver sbucciato più frutti possibile.
Una caldarrosta per me è molto più di un semplice spuntino: è un ricordo commestibile, una carezza al cuore, un tuffo in un passato che mai mi è sembrato così vicino.
Va da sé che spesso cado vittima del fascino dei carretti che le vendono nelle vie del centro di Milano (fissi praticamente tutto l’anno, alla faccia della stagionalità).
Scorgo quei frutti perfettamente incisi, turgidi e di un bel giallo intenso e casco nella rete.
Tralasciando i prezzi da furto, la parte peggiore è la delusione: le belle caldarroste da esposizione vengono infatti mischiate ad altre più secche, raggrinzite e spesso anche bacate.
Ho raccolto tutti i trucchi e consigli per preparare a casa, in modo semplice e decisamente più economico, delle castagne arrosto perfette. Quasi all’altezza del sapore di quelle della mia infanzia.
Sceglierle e selezionarle
Se le raccogliete voi curate che non siano umide o, in tal caso, fatele asciugare al sole o sparse su una teglia in forno bassissimo (30/40 gradi). L’umidità renderebbe infatti difficile staccare la pellicina quando le sbuccerete.
Castagne o marroni, qualunque sia la varietà che scegliete assicuratevi che abbiano la buccia lucida.
Prima di cucinarle, fatene una selezione: il segreto per capire quali sono buone è quello di immergerle intere in un recipiente d’acqua. Quelle che galleggiano sono guaste e andranno scartate.
Incidete con un coltellino la buccia sulla parte tonda per evitare che mentre cuociono, letteralmente, esplodano.
Metodo di cottura
Se usate la padella con i buchi otterrete il risultato più autentico e simile alla caldarrosta delle sagre (o dei carretti), dato che con questo metodo la castagna arrostisce bene. Mantenete la fiamma media per evitare che i frutti si carbonizzino e mescolatele spesso.
Dopo la cottura avvolgetele in un sacchetto di carta, uno strofinaccio da cucina pulito o un foglio di giornale e fatele riposare qualche minuto prima di sbucciarle.
Per prepararle al forno, disponetele su una teglia e lasciatele cuocere a 220 gradi per circa 20 minuti a seconda della grandezza, mescolandole ogni 5 minuti per ottenere una cottura uniforme.
Se le bollite, calcolate un tempo di 25-30 minuti. Per far sì che sbucciarle sia più facile, aggiungete un cucchiaio di olio d’oliva nell’acqua bollente.
Se per fretta e praticità optate per il microonde vi basteranno solo 5 minuti alla potenza di 800 watt.
Prima di cuocerle lasciatele a mollo 15 minuti in acqua tiepida, in modo da far ammorbidire la buccia ed evitare che il frutto cuocendo secchi troppo.
Lo sai, Marghe, le castagne ora che ci penso sono un tuffo al passato anche per me. Lo sono perché mio padre quando scattava Ottobre iniziava a comperarle e come scrivi tu le selezionava, le scartava e poi le lavorava per cuocerle. Era un rito quasi buffo per noi in casa, quasi lo prendevamo in giro. Poi, una volta pronte le sbucciava una ad una per noi che gliele rubavamo tutte. Sembra di sentire il profumo di quei ricordi. Grazie. Un articolo non banale che fa la differenza. Un abbraccio
Quanto è bello quando un cibo si accompagna a un ricordo, quando sapore e amore si intersecano in modo profondo e duraturo.La caldarroste sono casa, sono famiglia. Un abbraccio forte a te tesoro