Cannella e Confetti

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Gnocchi di patate con zucchine e pancetta affumicata

by 16 Comments

La curiosità è femmina, così si suol dire.
Beh, io la estenderei a caratteristica universale, senza subordini anagrafici o di genere; è un’attitudine radicata nell’essere umano, un istinto simile a quello di sopravvivenza (sebbene non altrettanto vitale, almeno non in senso stretto).
Di per sè, l’accezione non è necessariamente negativa, anzi; una persona curiosa è generalmente ricca d’animo e di sapere, con interessi poliedrici e un’attitudine straordinaria all’apprendimento.
Li ho sempre ammirati i curiosi, così disinvolti nel saltellare da una scoperta all’altra, capaci di non perdersi nemmeno un secondo di vita.

E’ triste constatare però quanto rapidamente e facilmente ogni caratteristica possa trasformarsi da dote a deficit. In questo caso, la mancanza è di riguardo.
Di discrezione. Di sensibilità. Di empatia. Di contatto con la realtà. Di umana compassione.
I “come va” maliziosi, l’interesse malsano, le insinuazioni indiscrete che faticano a celare la morbosità.
Le domande consapevolmente scomode, poste per maligno prurito più che per premuroso interesse; ignorando i fiumi di tristezza che possono smuovere, che di certo incalzeranno.
La curiosità qui si tramuta in una sorta di difetto di fabbrica, la sfaccettatura di un’evoluzione all’incontrario, un’indicazione stradale girata in senso opposto da un’irruente folata di vento.
Il bacio di una principessa che tramuta il principe in rospo e non viceversa.

A volte lo usiamo come termine di paragone, con egoismo, che tutto sommato ci fa sentire meno sfortunati.
Altre volte diventa semplicemente qualcosa a cui pensare per chi crucci non ne ha.
Ma badiamo, il dolore degli altri è qualcosa di terribilmente fragile.
E, come tale, andrebbe maneggiato con estrema cura.

gnocchi1

Per gli gnocchi
1 kg di patate
125 gr farina 00
un uovo intero
sale qb
Per il condimento
5 zucchine medie
una cipolla rossa dolce
250 gr di pancetta affumicata
4 cucchiai di olio EVO
Parmigiano Reggiano
sale e pepe qb

Lessare le patate con la buccia in acqua bollente, a seconda della dimensione della patata possono volerci 15-20 minuti.
Lasciar raffreddare, sbucciare e passarle nello schiacciapatate.
Aggiungere l’uovo, il sale e la farina a poco a poco, tenendo d’occhio la compattezza dell’impasto (potrebbe non essere necessario aggiungere tutta la farina).
Dividere l’impasto in filoncini, infarinarli leggermente e ricavarne dei rettangoli; dare quindi la forma agli gnocchi, facendoli scorrere con il polpastrello sui rebbi di una forchetta e premendo con il dito al centro, in modo che l’incavo possa poi contenere il sugo.

In una wok molto calda, far rosolare la pancetta; quando pronta, metterla da parte, lasciando il grasso di cottura nella padella. Aggiungervi l’olio e soffriggervi la cipolla tagliata molto finemente.
Aggiungere poi le zucchine grattuggiate e portare a cottura. A cottura ultimata, riaggiungere la pancetta tenuta da parte.

Tuffare delicatamente gli gnocchi in acqua bollente salata, in una pentola grande, senza mescolarli.
Scolare gli gnocchi non appena vengono a galla direttamente nella wok, il residuo di acqua di cottura amalgamerà bene il condimento. Mantecare fuori fuoco con una dose generosa di Parmigiano Reggiano grattuggiato al momento e servire.

I miei consigli per un’ottima riuscita degli gnocchi:

  • meglio usare patate a pasta bianca e “vecchie” ma senza germogli, devono essere il più possibile farinose e asciutte
  • per lo stesso motivo, quando le bollite lasciate loro la buccia, in modo che assorbano meno acqua possibile; meglio ancora se le cuocete a vapore
  • aggiungere la farina a poco a poco, solo se strettamente indispensabile; meno farina ci sarà nell’impasto e migliori saranno il sapore e la consistenza dei vostri gnocchi
  • lavorare il composto il meno possibile, per evitare che prenda troppa elasticità e risulti quindi colloso
  • la rigatura non ha solo funzione estetica, serve a raccogliere meglio il condimento sullo gnocco
  • se non condite subito gli gnocchi, una volta scolati passateli sotto l’acqua fredda
  • se volete congelarli, disponeteli su un vassoio per pasta infarinato, ben separati tra loro,e riponeteli in freezer; una volta congelati, per praticità, potete trasferirli in sacchetti per alimenti.

gnocchi2

Filed Under: piatti unici, primi, ricette Tagged With: gnocchi, pranzo della domenica

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Comments

  1. Lilli nel paese delle stoviglie says

    13 Settembre 2016 at 14:09

    ma chi è che si è fatto i fatti tuoi che vengo a menarlo????? la pentolina te la ruberei all’istante, ne ho due identiche, viola e bianca, ma le vorrei di tutti i colori (prese su dalani quando erano in mega sconto, altrimenti….)! quanto alla curiosità, mi ritengo una persona curiosa, non mi annoio facilmente perchè fosse per me vivrei di cinema, teatro, viaggi, degustazioni, natura, mostre, corsi, libri ecc…..poi tempo/soldi e ci metton del loro a frenarmi! un abbraccio forte dolcezza

    Rispondi
    • Margherita Daverio says

      13 Settembre 2016 at 14:32

      Sei la mia giustiziera <3 e la tua curiosità è di quelle sane, che arricchiscono!
      A me le cocotte Le creuset le hanno regalate i miei per il compleanno... sono deliziose ma costano un occhio, mannaggia!!
      Abbraccio io forte te e ti aspetto per uno dei nostri pranzi <3

      Rispondi
  2. tizi says

    13 Settembre 2016 at 16:02

    la curiosità è sintomo di intelligenza tanto quanto la mancanza di tatto lo è di di stupidità… quindi è bene tener presente il confine tra una cosa è l’altra, perché chi lo oltrepassa fa perdere all’aggettivo ‘curioso’ ogni possibile accezione positiva!
    detto ciò, tu sei una donna saggia, che mette in tavola piatti di sostanza e sa che le patate da gnocco devono esser bianche, vecchie e farinose come insegnano le nonne… mi piace chi cucina così, con la cura e la conoscenza delle tradizioni, e in questa cocottina piena di gnocchi mi ci tufferei a capofitto!
    buona serata tesoro 🙂

    Rispondi
    • Margherita Daverio says

      13 Settembre 2016 at 17:35

      Lo gnocco poi è il piatto della nonna per eccellenza: la mia ne preparava a kg, ricordo quanti piatti carichi di gnocchi popolavano il tavolo di formica verde, in attesa di essere tuffati nell’acqua bollente <3
      Buona serata anche a te stellina!

      Rispondi
  3. Silvia Brisi says

    13 Settembre 2016 at 21:40

    Sai cosa penso?? Che chi è curioso nel senso buono del termine, non lo è nella sua accezione negativa, che per me prende il nome di ficcanaso, e scommetto che invece chi è ficcanaso in realtà è assai poco curioso!!!
    Mi piaccoino tantissimo gli gnocchi così conditi, un piatto che scalda il cuore!!
    Un bacione!!

    Rispondi
    • Margherita Daverio says

      14 Settembre 2016 at 9:31

      Hai ragione in pieno tesoro, curiosi e pettegoli sono decisamente diversi e come tali devono essere considerati!
      Anche a te un bacino e buona giornata

      Rispondi
  4. Melania says

    14 Settembre 2016 at 15:38

    Posso abbracciarti da qui? Proprio stringerti forte forte e dirti che andrà tutto bene. E questo piccolo dolore passerà…
    Non curartene Marghe! Tira dritto per la tua strada e vedrai…
    I tuoi gnocchetti saranno buonissimi…:)

    Rispondi
    • Margherita Daverio says

      14 Settembre 2016 at 16:58

      Ci sto. Abbracciami, forte.

      Rispondi
  5. ipasticciditerry says

    15 Settembre 2016 at 16:39

    Uhmmm quello che ho letto non mi piace, perchè percepisco che qualcuno ti ha fatto del male e questa cosa mi fa un pò incazzare … si può scrivere incazzare? Va beh, arrabbiare! Si, la curiosità è un cosa positiva quando non ha malignità, nè morbosità, altrimenti io la chiamo cattiveria! Detto questo, hai fatto un piattino davvero goloso, che non mancherò di replicare! Amo molto i gnocchi di patate. Adoro le zucchine e le cipolle … perciò! Tesoro, sorridi che sei così bella quando sorridi. Ti abbraccio forte forte

    Rispondi
    • Margherita Daverio says

      19 Settembre 2016 at 9:38

      Sì stellina, ma ho deciso di concentrarmi sui pochi “come stai?” sinceri, tenermi stretto questo affetto prezioso e lasciar scivolare con grazia quelli che si interessano soltanto per prurito e cattiveria… che evidentemente queste persone hanno già tanti problemi di per loro, poverine 😉
      Un abbraccio sincero ed enorme anche a te, e una bella settimana!

      Rispondi
  6. Fabio says

    20 Settembre 2016 at 10:49

    La curiosità dovrebbe sempre avere dei limiti che stanno nel rispetto degli altri, perché possiamo non sapere e toccare tasti che ad altri possono far male.
    Mi piacciono questi gnocchi col sapore delicato delle zucchine e la pancetta e la cipolla che danno un po’ di carattere. Mi incuriosiscono! 😀

    Rispondi
    • Margherita Daverio says

      20 Settembre 2016 at 11:07

      E’ così, sta tutta a noi la sensibilità di capirlo… e diciamocelo, certe volte non è richiesto nemmeno uno sforzo di empatia così intenso per farlo, alcuni sono manifestamente tasti dolenti e basta, non si può sbagliare! Un abbraccio a voi due e buon rientro alla quotidianità

      Rispondi
  7. Vale says

    21 Settembre 2016 at 10:28

    Marghe tesoro……la curiosità è bellissima ed è una molla che muove tante cose! Ben diverso è farsi gli affari altrui…tutta un’ altra storia! Per poi sparlare e giudicare!….Lascia correre, io ormai ho imparato e spesso sorrido arginando domande indiscrete, Let it be, dovrei tatuarmelo ;.) Bacioni

    Rispondi
    • Margherita Daverio says

      21 Settembre 2016 at 16:08

      Il sorriso è la più elegante – e spesso anche la più definitiva – delle risposte, hai perfettamente ragione amica mia.
      se poi è bello come il tuo, non può che essere efficace!
      Ti stringo forte forte

      Rispondi
  8. Mila says

    3 Ottobre 2016 at 9:25

    Penso che nei limiti la curiosità ci dia ancora il senso di essere vivi!!!…ed a volte ci risveglia l’adrenalina!!!!
    Poi mi tufferei in un piatto di gnocchi come i tuoi per far tacere la mia curiosità!!!!

    Rispondi
    • Margherita Daverio says

      3 Ottobre 2016 at 9:51

      La curiosità (quella sana) è uno stimolo bellissimo, è vero!
      Buona settimana cara!

      Rispondi

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Cannella e Confetti

Margherita Daverio, alias Cannella e Confetti.
Classe '84, vivo a Milano e faccio la PR.
Per me cucina è carattere, brivido e poesia.
Sognatrice ad occhi aperti ed eccessiva negli affetti, vivo di istanti e di istinti.
Mi tengo stretta la famiglia, gli errori e i ricordi. Guardando sempre avanti, che la vita non si ferma. E tanto meno io.

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