Nemmeno i 38 gradi della Milano di questi giorni fermano la mia voglia di chiacchiere con i foodblogger che preferisco (vi ricordate l’intervista a Chiara Maci di qualche mese fa?).
Oggi ho bussato a casa Singerfood, trovando ad aprirmi il sorriso di Francesca.
Dalle sue risposte emerge forte e chiara una passione per il cibo autentica, quella che l’ha portata con suo marito Pietro a dedicarsi al blog, nato nel 2010. Lo stesso genuino entusiasmo li ha guidati, insieme allo chef Diego Rossi, nella realizzazione di un progetto a loro immagine e somiglianza: quello di Trippa Milano.
Una coppia che lavora, ama, crea. Con l’incitamento di una groupie d’eccezione: la piccola Lavinia.
Mai senza: tre ingredienti freschi e tre a lunga conservazione che non devono mancare mai nella vostra dispensa e/o nel vostro frigorifero, siano generi di sopravvivenza o coccole irrinunciabili
Iniziamo dagli ingredienti freschi che è possibile trovare nel nostro frigorifero: basilico, pomodori e limone; i primi due sono alla base di uno dei nostri piatti del cuore ed è semplice capire quale, poi c’è il limone che custodisce il profumo del sud Italia ed è il tocco acido che può valorizzare quasi tutte le preparazioni. Nella nostra dispensa, invece, non mancano mai pasta, frise e un ottimo olio extravergine d’oliva.

Credits: Singerfood – pagina Facebook
Ognuno ha almeno un piatto che non mangerebbe nemmeno sotto tortura. Le frattaglie per molti sono uno di questi, nonostante la loro recente rivalutazione e diffusione anche nell’alta cucina. Per tanti è una questione di suggestione, altri le hanno assaggiate e proprio non le amano. Esiste per voi qualcosa di equivalente?
Sicuramente non sono le frattaglie il nostro piatto immangiabile, altrimenti non avremmo creduto nel progetto Trippa e la domanda ci coglie davvero impreparati. Siamo onnivori nel più autentico significato, mangiamo di tutto e quando viaggiamo cerchiamo di onorare la cucina e la tradizione del luogo, anche le volte in cui è davvero lontana dalla nostra. Al momento non è capitato di assaggiare gli insetti e probabilmente è una forma di proteina che eviteremo volentieri.

Credits: Singerfood – pagina Facebook
Come si comporrebbe il pranzo ideale, dall’antipasto al dolce, che proporreste a chi per la prima volta si siede alla vostra tavola per sperimentare a pieno la filosofia di Trippa? (so che il menu varia secondo la stagionalità – cosa che adoro – ma vi chiedo di immaginare un percorso ipotetico dei vostri piatti forti)
La scelta di un percorso gastronomico a cena da Trippa sarebbe sicuramente guidata da Diego Rossi, il socio di Pietro nonché impeccabile cuoco. I piatti cambiano ogni sera e raccontarli in sala per Pietro e i suoi ragazzi è uno degli aspetti più importanti. I piatti che ad oggi possono considerarsi maggiormente rappresentativi sono: il vitello tonnato, la trippa fritta, la pasta fresca con il ragù di faraona e tanti tagli di carne poco conosciuti. Individuare un percorso unico d’assaggi non renderebbe giustizia alla Trattoria.

Credits: Trippa – pagina Facebook
Domanda indiscreta: oltre che nella ricerca degli ingredienti, delle persone e delle idee, c’è mai lo zampino di Pietro tra i fornelli del locale? So che lo chef è Diego, ma so anche della sua passione viscerale per la cucina 😉
La domanda è legittima, in questo caso, però, la definizione e scelta del menu è compito di Diego; a Pietro spetta il ruolo di osservatore degli umori dei clienti per capire quali sono i piatti più apprezzati. A volte capita che dica la sua, ma con Diego lo avrebbe fatto anche se stesse cucinando durante una cena tra amici a casa, la passione per il cibo lo spinge ad essere sempre attento e critico.

Credits: Trippa – pagina Facebook
Il concept di Trippa è: far mangiare bene le persone, in un luogo accogliente. Quanto per voi sono inscindibili palato e comfort? Un ambiente che ti mette a tuo agio completa l’esperienza del cibo o è un autentico fifty-fifty?
Posso dirti quelle che sono le mie sensazioni da assidua cliente di trattorie e ristoranti, non riesco a scindere i due aspetti: un piatto memorabile assaporato in un ambiente inospitale non mi permetterà di custodire un buon ricordo e vale la stessa identica cosa se si mangia un pessimo piatto in un luogo amichevole. La piacevole esperienza deve essere globale, riguarda inevitabilmente luogo e cibo.

Credits: Trippa – pagina Facebook
C’è un luogo a cui avete ripensato, consapevolmente o meno, mentre ideavate pezzetto dopo pezzetto il vostro locale? Un posto che trasmette sensazioni di calore, di benessere, quelle che vi hanno ispirato nel costruire il vostro Trippa proprio così com’è?
Trippa è la perfetta sintesi delle esperienze di Pietro e Diego, è il calore della famiglia e l’autenticità della tradizione, è l’atmosfera dei pranzi della domenica nelle rispettive famiglie collocate geograficamente in Veneto e Puglia. Trippa è l’esempio di come la storia gastronomica nazionale sia legata da salde radici che collegano il nord e sud Italia in modo naturale.

Credits: Trippa – pagina Facebook
Pietro e Francesca: due lati della stessa medaglia, un lavoro sincrono e un supporto reciproco imprescindibile, nella quotidianità professionale e domestica. Quali sono i vantaggi di un progetto di coppia, che diventa sia di lavoro che di vita? E quali le note leggermente più dolenti?
Condividere la stessa passione, diventata lavoro, è uno degli aspetti più belli del nostro rapporto, ogni idea diventa progetto nella piena condivisione, riusciamo a unire le nostre competenze in perfetta armonia. L’unico rischio che si corre è quello che non si smetta mai di lavorare, senza rendersene neanche conto.

Credits: Singerfood – pagina Facebook
Una bimba, un locale, il matrimonio. Poiché di sognare non se ne ha mai abbastanza, qual è il vostro prossimo sogno?
Di sogni ne abbiamo davvero tanti, tutti ci riportano in Puglia e chissà se, prima o poi, riusciremo a ricongiungerci finalmente con il mare.

Credits: Singerfood – pagina Facebook
brava, bello, come sempre, una scrittrice/giornalista provetta, il vitello tonnato di trippa porta in paradiso!!!! un abbraccio grande tesoro, sono con te!
Grazie stellina mia, per il tuo supporto costante e incondizionato! Tanto bene per te!
Per tanti anni per me la trippa era una cosa da non mettere sotto i denti, ma poi, visto che a mio marito piace tanto, mi sono messa a cucinarla e ora come ora ho preso gusto anche io. L’insetti… non lo so, se mi trovo in un posto che si mangiano e sono già preparate, probabilmente li assaggio, anche perché mi piace scoprire gusti nuovi !
Io sugli insetti non avrei lo stesso spirito di intraprendenza credo, sulle frattaglie però non sono schizzinosa: da bambina già adoravo il cervello fritto e la bistecca di fegato, ora ho scoperto anche il rognone e l’ho davvero gustato! 😉
Ma bellissima questa intervista!!!!!! complimenti a Francesca marito figlia e chef.. e a te per la stesura e le domande :-*****
Ti ringrazio di vero cuore amica mia! Buonissimo weekend e un abbraccio forte
mi ero persa questo post, ma che belle immagini e che bella questa intervista! Quando mettiamo il cuore i racconti sembrano davvero magici, tu hai questo dono mia cara amica speciale! Un grande abbraccio!
Sei sempre così delicata tu, sei il profumo di caffè e la brezza del mare la mattina presto, <3 io abbraccio te!
Bellissima questa intervista a Francesca e Pietro 🙂
Grazie mille caro Fabio!
Io già ti adoro, e nel ruolo di intervistatrice ancora di più. Domande giuste, mai banali, che riescono a far intravedere molte sfaccettature dei tuoi intervistati, e allo stesso tempo mostrano la tua passione e amore per la cucina.
Ecco, e ora io come faccio ad assaggiare da qui tutte quelle meraviglie della trattoria? Ho famissima!!!
Smuack, baci grandi tesoro
Semplice, vieni a trovarmi a Milano, così ci rimpinziamo il cuore di abbracci e la pancia di vitello tonnato <3
Buona giornata e tanti bacini, amica